Si rafforzano le ipotesi di
un'estensione dello stato di emergenza di altre due settimane, a
Tokyo e in tre prefetture confinanti, oltre la scadenza del 7
marzo. Lo confermano diverse fonti dell'esecutivo ai media
nipponici, spiegando che i governatori di Chiba, Kanagawa e
Saitama, oltre alla governatrice della capitale, Yuriko Koike,
sono concordi nel ritenere che la discesa delle infezioni di
coronavirus ha subito uno stallo negli ultimi giorni e una
riapertura potrebbe creare una nuova ascesa dei contagi.
Lo scorso 28 febbraio il governo ha anticipato di una
settimana la fine dell'emergenza in altre 6 prefetture, tra cui
Kyoto, Osaka e Fukuoka, ma secondo le fonti, i governatori
dell'area metropolitana di Tokyo hanno espresso pessimismo per
una decisione analoga a tali condizioni.
Lo stato di emergenza a Tokyo è entrato in vigore il 7
gennaio, per poi essere esteso di un altro mese il 7 febbraio.
Nei dettagli il governo metropolitano ha fissato tra i suoi
obiettivi una riduzione settimanale in media del 70% rispetto ai
sette giorni precedenti, mentre la prefettura di Saitama, a Nord
della capitale, presenta ancora una situazione critica nei
ricoveri ospedalieri.
In base alle indicazioni dello stato di emergenza, che non
equivale al lockdown sullo stile europeo, le autorità nipponiche
esortano i cittadini a ridurre le uscite solo per i servizi
essenziali, e le prefetture chiedono ai ristoranti, bar e
karaoke lo stop alla vendita di alcolici dalle 19, anticipando
la chiusura delle attività alle 20. Da inizio pandemia Tokyo ha
registrato 112.345 casi di Covid, con 1.419 morti accertate.
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