Condividere la proprietà "non è
comunismo, è cristianesimo allo stato puro". Lo ha detto il Papa
nell'omelia della Messa nella Festa della Divina Misericordia.
Commentando il passo degli Atti degli Apostoli che racconta che
"nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva,
ma fra loro tutto era comune", Papa Francesco ha sottolineato:
"I discepoli 'misericordiati' sono diventati misericordiosi".
Per loro "condividere i beni terreni è sembrato conseguenza
naturale. Il testo dice poi che 'nessuno tra loro era
bisognoso'". Poi il Papa ha lanciato un appello: "Non rimaniamo
indifferenti. Non viviamo una fede a metà, che riceve ma non dà,
che accoglie il dono ma non si fa dono. Siamo stati
'misericordiati', diventiamo misericordiosi".
Papa Francesco questa mattina aveva lasciato il Vaticano per
celebrare la Messa nella chiesa di Santo Spirito in Sassia.
Presenti alla celebrazione un gruppo di detenuti e di detenute
dal carcere di Regina Coeli, Rebibbia femminile e Casal del
Marmo di Roma, alcune Suore ospedaliere della Misericordia, una
rappresentanza di infermieri dell'ospedale Santo Spirito, alcune
persone con disabilità, una famiglia di migranti dall'Argentina,
dei giovani rifugiati provenienti da Siria, Nigeria ed Egitto,
tra cui due persone egiziane appartenenti alla Chiesa copta e un
volontario Caritas siriano appartenente alla Chiesa cattolica
sira.
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