L'Afghanistan affronterà una
"catastrofe assoluta" con fame diffusa, persone senza casa e
collasso economico a meno che non venga concordato un urgente
sforzo umanitario sulla scia del ritiro dal Paese degli Stati
Uniti. A lanciare l'allarme ai leader mondiali è Mary-Ellen
McGroarty, direttrice nazionale per l'Afghanistan del Programma
alimentare mondiale delle Nazioni Unite, dichiarando al
britannico Observer che un'azione rapida e coordinata è
fondamentale. "Altrimenti, una situazione già orrenda diventerà
solo una catastrofe assoluta, un completo disastro umanitario"
"Dobbiamo portare rifornimenti nel Paese, non solo in termini
di cibo, ma anche di forniture mediche, di rifugi. Abbiamo
bisogno di soldi e ne abbiamo bisogno ora", ha proseguito
McGroarty.
"Se tarderemo per le prossime sei o sette settimane, inizierà
a diventare troppo tardi. La gente non ha niente. Dobbiamo
portare il cibo adesso e portarlo alle comunità delle province,
prima che le strade siano bloccate dalla neve", ha spiegato la
funzionaria Onu parlando da Kabul.
McGroarty ha ricordato che un afghano su tre era già in crisi
di fame, con oltre due milioni di bambini a rischio di
malnutrizione. La siccità aveva già portato a una riduzione del
40% della produzione di grano, mentre la valuta afghana stava
già crollando. E i tassi di Covid sono alti. "Come hanno
osservato tutti in tutto il mondo, c'è stata l'escalation del
conflitto negli ultimi due mesi: oltre 500.000 persone sfollate,
250.000 delle quali da maggio", e "ciò che è urgente ora è una
qualche forma di cessate il fuoco che consenta un massiccio
aumento della risposta umanitaria. L'imperativo umanitario non
può andare perduto"., ha detto.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA