Il rallentamento della domanda dei
videogiochi e il tasso di cambio sfavorevole pesano sui conti
della Nintendo, costretta a rivedere a ribasso le stime sui
profitti per l'anno fiscale in corso. Nell'esercizio che termina
al 31 marzo l'utile netto dovrebbe assestarsi a 370 miliardi di
yen, equivalenti a 2,62 miliardi di euro, dalle previsioni
iniziali di 400 miliardi di yen. La contrazione delle vendite
della console Switch nei ultimi mesi è stata del 21,3% a 14,9
milioni di unità, a fronte della carenza dei chips, una dinamica
durata fino al termine della scorsa estate. Per l'anno fiscale
le stime per la popolare console dovrebbere raggiungere quota 18
milioni rispetto ai 19 milioni previsti l'anno scorso.
Ridimensionamento anche per fatturato, nella misura del 5,6% a
1.600 miliardi di yen e dell'utile operativo, a 480 miliardi di
yen da 500 miliardi. Stime che fanno affidamento a calcoli
svantaggiosi sul cambio yen-dollaro - a quota 125 e in fase di
apprezzamento in confronto al livello stimato di 135. "Abbiamo
osservato cambi radicali delle abitudini di spesa dei
consumatori a causa del rincaro generale dei prezzi, e una
diversificazione delle attività legate all'industria
dell'intrattenimento nella fase post Covid-19", ha detto il
presidente di Nintendo Shuntaro Furukawa in una conferenza
stampa. Nei nove mesi tra aprile e dicembre l'azienda con sede a
Kyoto a fatto segnare un utile in calo del 5,8% a 346 miliardi
(2,45 miliardi di euro) e un fatturato in diminuzione dell'1,9%,
malgrado ciò ha annunciato un aumento dei salari per i propri
dipendenti del 10% a partire da aprile, come misura per
combattere l'inflazione e continuare ad attrarre nuovi talenti
sul mercato del lavoro.
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