- GINEVRA, 30 OTT - Un numero record di almeno 6,9 milioni
di persone sono state costrette a lasciare le proprie case per
essere sfollate per il conflitto in atto nella Repubblica
democratica del Congo (Rdc) tra i ribelli del Mouvement de 23
Marzo (M23) e le milizie fedeli al governo, segnala l'Onu. Un
conflitto che si è intensificato dall'inizio di ottobre nella
provincia orientale del Nord Kivu, in particolare a nord della
capitale provinciale Goma.
"Con il conflitto in corso e l'escalation di violenza, la Rdc
si trova ad affrontare una delle più grandi crisi umanitarie e
di sfollamento interno al mondo", denuncia in un comunicato
stampa l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Iom),
agenzia delle Nazioni Unite. "L'Oim sta intensificando i suoi
sforzi per affrontare la crisi complessa e persistente mentre il
numero di sfollati interni sale a 6,9 milioni di persone in
tutto il paese - il numero più alto mai registrato", si legge in
una nota.
L'M23, che dal 2021 ha conquistato aree del territorio nella
parte orientale della Rdc, è una delle numerose milizie che
dominano gran parte della regione nonostante la presenza di
forze di pace internazionali. L'Oim ha segnalato che
nell'ottobre 2023 circa 5,6 milioni di sfollati interni vivevano
nelle province orientali del Nord Kivu, del Sud Kivu, dell'Ituri
e del Tanganica. Nel Nord Kivu fino a un milione di persone sono
state sfollate a causa del conflitto in corso.
"Per decenni, il popolo congolese ha vissuto una tempesta di
crisi", ha rilevato Fabien Sambussy, capo missione dell'Oim
nella Rdc: "La più recente escalation del conflitto ha sradicato
più persone in meno tempo come raramente si era visto prima.
Abbiamo urgentemente bisogno di fornire aiuto ai più bisognosi",
ha aggiunto.
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