Intramontabile Valentino Rossi. A Misano, sulla pista intitolata all'amico Simoncelli scomparso tre anni fa, il 'Dottore' torna a vincere rompendo il digiuno che durava da un anno, al gp di Assen: uno show costruito curva su curva, fino al giro finale, con il pubblico in piedi e l'emozione pronta a esplodere. Una piccola grande impresa perché dopo 18 anni di carriera, 307 gare disputate, nove mondiali, 107 gare vinte e 35 anni compiuti lo scorso febbraio Valentino è il pilota più vecchio della MotoGP, ma ancora capace di graffiare l'asfalto e mettersi alle spalle anche il gap generazione che lo divide dai nuovi campioni. Come Marquez, leader del mondiale e iridato in carica finora a ritmi da record, ma costretto, nel gp di san Marino, ad accontentarsi del 15/o posto, complice una caduta. A fare festa stavolta è Rossi: bandiera del mondiale dal 1996, dalla vittoria di Brno in Repubblica Ceca, il pilota di Tavullia ha cavalcato ogni categoria della storia del mondiale, vincendo sempre.
Il primo titolo nella 125 nel 1997 con l'Aprilia è stato solo l'inizio di una marcia senza fine che ha spinto il 'Dottore', un nomignolo poi supportato anche dalla laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione che l'Università di Urbino gli ha assegnato, premiando la bravura in pista e quella nel rapporto con il mondo esterno. Da quando Rossi corre nel mondiale, infatti, il motociclismo è diventato il secondo sport motoristico alle spalle della F1 per importanza e il quinto nel mondo per accessi televisivi. Non solo. Rossi è un catalizzatore di attenzioni a livello planetario, l'unico vero personaggio delle due ruote che a sua volta appanna tutti quelli che cercano, senza troppo successo, di seguire le sue orme. Ci ha provato Lorenzo, secondo a Misano davanti a Dani Pedrosa, a stargli dietro, ma lo storico compagno di squadra del pesarese non è mai riuscito, battendolo in pista, a riprenderne il carisma e lo spessore. Sempre dalla Spagna, arriva l'anti Rossi più credibile, il giovane e rampante Marc Marquez, che come Rossi, ha vinto almeno un titolo mondiale in ogni classe in cui ha gareggiato, dalla 125 alla classe regina, battendo Valentino in questo caso per aver ottenuto l'iride al debutto, cosa mai accaduta all'italiano. Marquez potrebbe essere il vero erede di Valentino, se Rossi avesse la voglia di smettere. Ma dopo certi successi l'addio sembra ancora lontano. Rossi, che correrà almeno fino al 2016 con la Yamaha (e con Lorenzo), ha già fatto intendere di voler restare ancora. La prossima sfida arriverà con i nuovi regolamenti e con il ritorno delle Michelin nella MotoGP. Nonostante abbia contro avversari sempre più giovani - Marquez ha 21 anni - e determinati, Valentino continua a inseguire motivazioni e obiettivi con la stessa passione di 18 anni fa, lottando più che in passato forse, ma senza mollare mai, come dimostrato a Misano.
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