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In evidenza
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Il Venezia gioca, conclude e spreca
l'impossibile; il Lecce ringrazia e raccoglie tre punti con
un'unica conclusione in porta e un super Falcone - premiato come
man of the match - che nega a ripetizione la marcatura ai
padroni di casa, ora ultimi da soli e contestati dal proprio
pubblico. Di Francesco si affida alla consolidata coppia
Oristano-Pohjanpalo per scardinare la difesa salentina, con
Zampano ed Ellertsson in fascia, mentre l'esordiente Giampaolo -
alla sua nona panchina diversa in Serie A - schiera il tridente
Dorgu, Krstovic, Pierotti. Nemmeno due minuti e Rafia rimedia
un'ammonizione per arginare un Venezia arrembante con un
pressing asfissiante a tutto campo. All'8 Oristanio fa una
magia: aggancia di tacco, semina il panico ed entra in area, ma
da ottima posizione spreca a lato. E' sempre il talento scuola
Inter a estrarre dal cilindro un numero da circo: al 31' salta
come brillii i centrali avversari, ma Falcone esce alla
disperata sui suoi piedi e neutralizza il pericolo. I padroni di
casa non mollano la presa: al 36' Pohjanpalo con un velo mette
Zampano solo davanti al portiere, ma il laterale perde l'attimo,
per la disperazione di Di Francesco, che non si dà pace per le
tante occasioni sprecate. Passano pochi istanti ed è la traversa
a salvare il Lecce dalla capitolazione sul colpo di testa di
testa di Idzes, servito da un cross al bacio di Nicolussi
Caviglia. Si gioca a una porta sola: al 39' è Oristanio a
gettare alle ortiche l'occasione più clamorosa su assistenza di
Duncan: il fantasista arriva fin alle soglie dell'area piccola,
ma esita e permette a un Falcone monumentale di metterci
un'altra pezza, con Pohjanpalo che sbraita, visto che era
liberissimo sul dischetto del rigore. La ripresa riparte sulla
falsariga della prima frazione: Venezia con il piede
sull'acceleratore e Pohjanpalo che per due volte in trenta
secondi va a un passo dal vantaggio: sulla prima conclusione
Gaspar respinge sulla riga, sulla seconda il bomber in tuffo non
trova il tocco in tuffo da due passi sul traversone di Busio. Il
Penzo è una bolgia e al 6' serve un miracolo del solito Falcone
per scongiurare una rete da urlo: triangolo tra Busio e
Pohjanpalo che mette l'americano a tu per tu con il portiere con
uno scavetto: la conclusione in mezza rovesciata è indirizzata
all'angolino, ma il colpo di reni del portiere strozza l'urlo in
gola alla curva di casa. La porta sembra stregata: al 10' Duncan
è ancora una volta solo davanti a Falcone, che d'istinto mette
in angolo, con riflessi da ghepardo. Giampaolo corre ai ripari e
cambia il reparto d'attacco: fuori Krstovic e Pierotti per Jean
e Rebic. La mossa paga il dividendo dopo pochi minuti: al 25'
azione manovrata, Gallo si libera sulla sinistra e serve Dorgu
che in diagonale batte Stankovic alla prima conclusione del
Lecce verso la porta avversaria. Una beffa atroce che gela
l'isola di Sant'Elena. Per il Venezia l'incubo è servito poco
dopo: al 27' Ellertson lascia partire un tiro cross su cui
Pohjanpalo deve solo appoggiare docilmente in rete, ma il bomber
- oggi dalle polveri bagnate - calcia sul fondo tra
l'incredulità generale. Di Francesco si gioca il tutto per tutto
con tre attaccanti freschi, Yeboah, Gytkjaer e Raimondo, ma il
fortino salentino resiste senza grandi patemi.
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