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“In realtà ho un pessimo rapporto con la mia fisicità, non riesco assolutamente a riguardarmi, appena mi rivedo sto malissimo, ho sempre un brivido - ha detto Alessandra Sardoni premiata ad Attorstudio - Milazzo Film Festival, con il premio “Media & Culture”, da Caterina Taricano e Mario Sesti, dopo importanti riconoscimenti consegnati ad attori come Fabrizio Bentivoglio, Lino Banfi, Michele Riondino - Però credo che proprio il format della maratona di Mentana sia stato, come dire, costruito, in questo modo, un po' da commedia dell'arte. I duetti, i personaggi, ognuno dei quali ha delle caratteristiche particolari, come se fosse una maschera”.
E’ un premio che ha visto lo stesso Mentana, in video, celebrare la cronista parlamentare per il suo stile di “under acting”, ovvero di recitazione sobria. “a levare”, come si dice nel cinema. “Non ho mai osato parlare e giudicare i grandi giornalisti – ha detto Lino Banfi che le ha consegnato il premio – ma trovo che Alessandra Sardoni sia bravissima. E’ brava e bella, perché è giusto che per le donne si segua quest’ordine”.
Ma oltre al ritmo da commedia dei duetti tra Mentana e la Sardoni, durante le famose dirette della 7, non possiamo parlare anche un po’ di thriller, ha chiesto Mario Sesti sul palco, “perché quando Mentana dice: ‘Alessandra, dove sei finita, dove ti trovi?”, fa vedere anche la suspense dell’azione, il dietro le quinte dell'informazione in diretta”. “Questo è molto vero e, secondo me, è anche una delle chiavi del successo di questo format, perché in realtà è il contrario di tutte le altre dirette, dove tu vedi il giornalista e lo studio che dialogano senza far vedere anche, non so, il microfono, l’operatore, il filo. Mi ricordo che una volta, durante una diretta, stava cadendomi addosso una paratia. Ero nel cortile di Montecitorio, c'era una specie di paratia che separava i vari stand dove erano raggruppati gli altri giornalisti, che mi stava cadendo addosso e Luca Zaia l'ha raccolta così, al volo, riparandomi. Impedendo che si abbattesse su di me. Era un momento comico ma anche un imprevisto con esiti potenzialmente imprevedibili”.
Molti duetti, ma di tutt’altro tipo, devono esserci stati anche sul set del film Volare, di Margherita Buy, dove ha lavorato come attrice anche la figlia, Caterina De Angelis, premiata anche lei da Banfi ad Attorstudio Milazzo Film Festival con il riconoscimento “A star is Born”, dedicato alle promesse della recitazione sul palcoscenico e nel cinema che si siano messe in luce nelle ultime stagioni: come la De Angelis che è diventata una delle coprotagoniste di Carlo Verdone nella sua serie Vita da Carlo.
“Ero preoccupatissima di lavorare con mia mamma – ha raccontato la De Angelis – del resto questo film non si poteva fare diversamente perché è un soggetto che ci è venuto in mente insieme in un momento in cui io mi stavo trasferendo in Inghilterra e il terrore del volo di mia madre è diventato un vero problema: quello che si racconta nel film è tutto vero. Io invece ero terrorizzata dal lavorare con lei che mi ha proprio dovuto convincere a fare questa cosa insieme. Alla fine, è stata un'esperienza molto bella ma poiché io e lei siamo molto litigiose, abbiamo litigato tutto il tempo. Una volta, sul set, avevano messo del sushi su un tavolo in scena. Io e un macchinista ci siamo messi a mangiarlo. Lei è arrivata e ha scoperto che l’avevamo finito: serviva per delle riprese. Hanno dovuto ricomprarlo. E lei si è molto arrabbiata con me”.
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