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Approfondimenti
LE NORME SULLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Le principali leggi e le normative vigenti che regolano il regime di previdenza complementare e che è bene conoscere prima di compiere la scelta di destinazione del proprio Tfr.
- La scelta deve essere compiuta entro il 30 giugno
- Si può decidere di lasciare il proprio Tfr in azienda o conferirlo ad una forma di previdenza complementare
- Vale il principio del silenzio-assenso: se il lavoratore non esprime alcuna volotà, il Tfr viene conferito automaticamente al fondo della propria categoria lavorativa (fondo negoziale)
- La scelta di lasciare il Tfr in azienda è reversibile: in qualsiasi momento sarà possibile conferire il tfr a un fondo
- La scelta di conferire il Tfr a un fondo è irreversibile. Si può invece cambiare la forma di previdenza complementare scelta ma dopo almeno 2 anni di permanenza
- L'azienda versa un contributo se il lavoratore decide di versare il proprio Tfr nel fondo della propria categoria lavorativa
- Se il Tfr è conferito a un fondo, al momento del pensionamento si ha diritto a una liquidazione pari - al massimo - al 50% del capitale totale (contributi versati + interessi maturati). La percentuale restante verrà erogata sotto forma di rendita mensile
- Il diritto alla rendita matura al momento del pensionamento con almeno 5 anni di contributi versati
- L'anticipazione sul Tfr permane in qualsiasi caso. Chi conferisce il Tfr ai fondi può chiedere fino al 75% della quota maturata per spese sanitarie e, dopo 8 anni, per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa per sè o per i figli. Sempre dopo 8 anni, si può chiedere fino al 30% di anticipazione per altre esigenze
- In caso di morte, la posizione maturata è riscattata dagli eredi. La situazione degli eredi dopo il pensionamento varia invece da fondo a fondo
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