Spingere la crescita, l'occupazione e scommettere sul futuro dei giovani e delle categorie più svantaggiate: è questo l'obiettivo del Fondo sociale europeo (Fse), il principale strumento utilizzato dall'Unione europea per sostenere l'occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti. Con una dotazione finanziaria di quasi 733 milioni di euro per il settennato 2014-2020 il Fse sta investendo nel capitale umano della Toscana.
Durante il comitato di sorveglianza che si svolto ai primi di giugno a Viareggio è stato presentato lo stato di avanzamento del Programma: alla fine del 2018, le risorse stanziate ammontano a 502 milioni, pari al 69% del totale, i progetti approvati sono 20.019 e 720.683 le persone coinvolte. Inoltre secondo il Rapporto di placement, che valuta lo status occupazionale a 6 mesi dalla conclusione di tre interventi finanziati dal Fse, il 60% di chi ha svolto un tirocinio extra curriculare ha un lavoro (di cui il 50% a tempo indeterminato), l'80% di chi ha frequentato un corso Its o Ifts è stato inserito nel mercato del lavoro e il 47% delle persone che avevano usufruito di un servizio erogato dai Centri per l'Impiego toscani ha trovato un'occupazione.
Cinque gli ambiti di intervento individuati dalla Regione Toscana attraverso il Programma operativo regionale (Por): occupazione (a cui è andato il 52,3% delle risorse), inclusione sociale e lotta alla povertà (21%), istruzione e formazione (22%), capacità istituzione e amministrativa (0,8%), assistenza tecnica e monitoraggio (4%). Il Fse è il principale strumento a disposizione della Toscana regione per attivare interventi in grado di favorire una crescita sostenibile e più equa. Le risorse provengono dall'Unione europea per 366 milioni, dallo Stato per 256 milioni e dalla Regione per 110 milioni. I target su cui la Toscana ha deciso di investire sono principalmente due: i giovani, per i quali è stato stanziato il 34% delle risorse, per potenziare l'esperienza di Giovanisì e di Garanzia Giovani, per i tirocini, l'apprendistato professionalizzante, la formazione professionale, l'alternanza scuola-lavoro e il servizio civile; e per i soggetti vulnerabili, cui sono state dedicate il 20% delle risorse, per finanziare interventi di inclusione e promozione delle pari opportunità.