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Stati generali welfare, ricerca su come i giovani pensano lavoro

Stati generali welfare, ricerca su come i giovani pensano lavoro

Importante crescita professionale,50% ritiene paga insufficiente

TRENTO, 05 ottobre 2024, 15:31

Redazione ANSA

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Avere la possibilità di crescere dal punto di vista professionale e stare in un ambiente che li valorizzi dal punto di vista umano ed economico. Sono queste le priorità per i giovani che muovono i primi passi nel mondo del lavoro emerse da un questionario somministrato dall'Associazione Giovani Cooperatori Trentini ai loro associati e presentato in occasione degli Stati generali del welfare a Villa Sant'Ignazio, dedicati proprio alla "questione lavoro". Hanno risposto alle domande 135 persone tra i 18 e i 35 anni.
    Il quesito che ha mosso la ricerca, spiega la presidente dell'Associazione Ilaria Rinaldi, era: "Per che cosa i giovani sono disposti a lavorare oggi?". Oltre al dato sull'importanza della crescita professionale e sulla formazione, che si trova al primo posto, dall'indagine sono emersi anche altri aspetti. "Un dato interessante e credo anche positivo è il fatto che il 70% degli intervistati si sono detti orgogliosi di lavorare nel posto in cui lavorano. Da notare che la metà delle persone che hanno risposto è occupata in ambito sociale nel mondo cooperativo", spiega all'ANSA Rilandi. Un altro aspetto è legato alla retribuzione. "Circa il 50% delle persone che hanno risposto alle nostre domande la ritiene inadeguata rispetto alla propria professionalità".
    Inoltre la maggior parte delle persone tra i 18 e i 35 anni che costituiscono il campione della ricerca, aggiunge la presidente dell'Associazione, "non ritiene che la sicurezza del posto di lavoro sia così importante; o almeno non lo è quanto aspetti come la crescita professionale e l'equilibrio vita-lavoro".
    Dai dati emerge che la maggior parte (98,4%) dei giovani sente di "offrire motivazione e responsabilità per ciò che gli viene affidato". "Sentono di essere in linea con quella che è la richiesta di lavoro che gli viene fatta", commenta Rinaldi.
    "Dall'altra però percepiscono di non avere lo stesso allineamento in quello che gli viene offerto quanto a valorizzazione - economica e non - e ambiente di lavoro. Inoltre emerge come la scarsa comunicazione e la confusione dei ruoli possa rovinare l'ambiente".
    Le persone che stanno ancora studiando che hanno risposto al questionario hanno l'aspirazione di "sentire di riuscire a fare la differenza" con il proprio futuro lavoro.
   

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