Dopo le incertezze degli scorsi
esercizi, quest'anno il bilancio di Ateneo presenta per il 2025
una previsione da 368 milioni, in aumento di 38 rispetto a
quanto stimato per lo scorso anno. Il documento - comunica
l'Università di Trento - è stato esaminato e approvato dal Cda
che anche confermato per un nuovo mandato triennale il direttore
generale Alex Pellacani.
La quota base annuale erogata dalla Provincia a decorrere
già dal 2024 (12,4 milioni) ed il forte incremento dei ricavi da
finanziamenti esterni (da 95 a 117,7 milioni) sono i fattori
determinanti. Risorse necessarie al reclutamento di ricercatori,
investimenti su infrastrutture, e attività di ricerca e sviluppo
con le imprese.
I rinnovi contrattuali e gli adeguamenti Istat fanno aumentare
il costo del personale. A incidere anche alcune scelte di
UniTrento - sottolinea la nota - come aumentare l'importo delle
borse di dottorato finanziate dall'Ateneo e da enti esterni, da
1.679 a 1.891 euro mensili da novembre 2025. Questa voce di
spesa lieviterà nel tempo da 312.000 euro in più sul 2025 a
oltre 2,1 milioni in più sul 2026 e altrettanti sul 2027. Sullo
sfondo l'incertezza per il turnover del personale tecnico e
amministrativo, docente e ricercatore, anche per gli esercizi
futuri, con risorse derivanti da piani straordinari
ministeriali. La poca certezza sui finanziamenti a copertura e
soprattutto sulla loro durata nel lungo periodo rende
indispensabile un costante monitoraggio della spesa.
Cautela anche per le conseguenze sui conti una volta che,
verso la fine del 2026, saranno esauriti i consistenti
finanziamenti Pnrr. Rimane invece sostanzialmente invariata la
stima della contribuzione studentesca: 19,9 milioni per il 2025;
20 per il 2026 e 20,2 per il 2027. La quota di diciannovenni che
possono potenzialmente iscriversi è prevista in forte calo in
tutta Italia e il trend preoccupa gli atenei italiani. Resta
alta l'attenzione sulla gestione immobiliare. La copertura
finanziaria degli interventi più urgenti è 5 milioni, garantita
dai residui del Programma di edilizia 2004-2022. Ancora da
definire, invece, la copertura degli interventi che si
renderanno necessari per la manutenzione straordinaria.
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