"Si diceva una volta che il magistrato deve parlare solo per sentenze. Oggi tale principio è superato dalle pressanti esigenze della informazione e del controllo sociale e il magistrato con sobrietà e con compostezza deve collaborare, offrendo una informazione tecnica e obiettiva, scevra da personali valutazioni ed enfasi, usando un linguaggio appropriato ma comprensibile": ad affermarlo il procuratore generale della repubblica di Perugia durante il suo intervento per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Comunicare, subito dopo la lettura del dispositivo - ha detto ancora Cardella -, i motivi principali della decisione, che saranno noti, sostenuti da dotte argomentazioni, dopo un tempo sideralmente lontano dalle esigenze dell'informazione, è possibile. Lo ha fatto la Corte Costituzionale, dimostrando di essere sensibile alle giuste esigenze di questo tempo". Per il pg "la segretezza delle investigazioni va tutelata, ma finché serve ed è compito del pubblico ministero individuarne il limite".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA