Torna ad alzarsi il sipario al
Teatro degli occhi di Calvi dell'Umbria, dove per due weekend
consecutivi andrà in scena la rassegna 'Drammaturgia del
presente', promossa dall'associazione culturale Laura e Morando
Morandini.
Si parte sabato e domenica con lo spettacolo 'Vanadio', da un
racconto di Primo Levi, con Giovanni Vettorazzo che ne ha curato
adattamento e regia. Il 10 e l' 11 dicembre 2022 sarà invece la
volta dell'altro spettacolo 'La conferenza- Una stanza tutta per
sé', da Virginia Woolf, con Barbara Chiesa che ne ha curato
traduzione, adattamento e regia. 'Vanadio' è un racconto di
Primo Levi scritto nel 1967, fa parte di un'antologia di dieci
racconti e due poesie uscita da Einaudi nel 2022 e si basa su
una vicenda reale: un chimico tedesco con cui l'autore
intratteneva una relazione epistolare per ragioni di lavoro
legate al suo ruolo di direttore tecnico di un'azienda chimica
italiana, era stato un funzionario incontrato ad Auschwitz.
Lo spunto da cui parte il racconto è la fornitura, effettuata da
una ditta tedesca, di una partita di vernice difettosa.
Lentamente, con una tensione in crescendo e un finale a
sorpresa, si arriva invece ad Auschwitz, ad un 'faccia a faccia'
con uno dei funzionari che erano nel 'lager'. Per quanto
riguarda 'La conferenza', il testo parte da due conferenze
tenute da Virginia Woolf a Cambridge nel 1928. Una ricerca
dell'autrice sull'idea dello spazio assoluto, storico, psichico
e anche architettonico, luogo materiale come metafora di una
possibilità per le donne di raggiungere la propria indipendenza
non solo a livello di spazio ma anche a livello economico. Dalle
due conferenze nasce il testo 'una stanza tutta per sé', un
saggio sull'identità femminile, sulla dignità del lavoro
intellettuale, sui diritti delle donne. 'Drammaturgia del
presente' è la definizione che unisce i due spettacoli. Da anni
Amedeo Fago, direttore artistico del 'Teatro degli occhi',
persegue una sua ricerca drammaturgica che ha come punti di
forza l'unicità e l'irripetibilità dell'evento teatrale e il
valore della vita vissuta, narrata attraverso il corpo presente
dell'attore.
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