(ANSA) - PERUGIA, 09 FEB - Hanno escluso che si possa
individuare con certezza un nesso tra la positività al Covid di
una badante, accertata nel gennaio 2021, e il contagio di due
anziani da lei assistiti, e poi morti in seguito al virus, i
periti nominati dal gip di Perugia in un incidente probatorio
fissato nell'ambito dell'indagine nella quale la donna è
accusata di omicidio colposo. Fascicolo che ora è tornato alla
Procura per le sue determinazioni. La notizia è riportata dai
giornali locali.
Il procedimento è stato aperto in seguito a una denuncia dei
familiari degli anziani, marito e moglie, entrambi assistiti
dalla badante. La Procura ha quindi chiesto e ottenuto
l'incidente probatorio per una perizia medico-legale. Tra gli
elementi dell'indagine anche il fatto che la badante si fosse
sottoposta a un tampone molecolare risultato poi positivo ma non
ne avrebbe atteso l'esito in isolamento ma venendo in contatto
con gli anziani. Aspetto posto dal legale dei familiari degli
anziani, l'avvocato Nicola Di Mario, il quale nell'incidente
probatorio ha avuto conferma dai periti che all'epoca dei fatti
le normative ministeriali lo prevedevano.
I periti del gip hanno comunque valutato "troppo elevata" la
carica virale nell'anziano, in primo a contagiarsi, per potere
ricondurre l'infezione al contatto con la badante. E quindi di
non poter escludere un contagio in seguito a un contatto con un
positivo asintomatico. (ANSA).