(ANSA) - PERUGIA, 17 FEB - Perugia città che si batte con
convinzione contro la povertà educativa, intesa come un pezzo
significativo della lotta alle disuguaglianze. La "candidatura"
è stata lanciata durante l'evento "Insegnami a guardare -
Ripartiamo dai territori" organizzato dal Comune in
collaborazione con Rai Umbria e con il supporto della Tgr Umbria
e di Rai Per la Sostenibilità.
Come luogo simbolo è stata scelta la biblioteca degli Arconi -
inaugurata di recente anche con l'obiettivo di offrire spazi e
strutture dedicate all'educazione, alla ricerca, allo studio -
per un appuntamento che si è voluto inquadrare nell'anno del
centenario della nascita di don Milani.
L'apertura dei lavori è stata a cura di Luca Ginetto,
caporedattore della Tgr Umbria. A spiegare il senso
dell'iniziativa è stato Giovanni Parapini, direttore di Rai
Umbria: "L'evento - ha detto - rientra in un progetto importante
che la Rai ha lanciato, che si chiama 'Ripartiamo dai territori'
perché consideriamo i territori, la provincia italiana una
grande occasione per far ripartire questo Paese. Oggi ci
occupiamo in particolare di diseguaglianze che è un tema
delicato e cerchiamo in particolare in questo incontro di
spiegare che cosa è stato fatto e cosa si può fare ancora per
combattere la povertà educativa cioè per consentire a quei
bambini che non hanno gli stessi mezzi che hanno altri di poter
studiare, di poter imparare, di poter fare comunità, di poter
fare delle attività e di poter socializzare".
E Perugia in questo senso, come ha evidenziato sempre Parapini,
"si candida quindi ad essere una delle città protagoniste per
rilanciare il messaggio di essere più vicini al mondo
dell'infanzia e costruire per loro un mondo migliore non a
parole ma con i fatti".
L'assessore comunale alla scuola e alle politiche dell'infanzia
Gianluca Tuteri, nonché vicesindaco del Comune di Perugia, in
merito all'educazione genitoriale, ha annunciato: "Oggi
comunichiamo l'avvio di un grande progetto che verrà svolto dal
gruppo del professor Tamburlini uno dei più eminenti studiosi
europei su questo tema e con questo praticamente chiudiamo il
cerchio rispetto a quelle che sono le indicazioni internazionali
su come gestire e lo sviluppo dei nostri piccoli". (ANSA).