Riguardano i reati da "codice rosso", quelli tipici della violenza di genere, il numero più elevato dei processi trattati dalla Corte d'appello di Perugia competente su tutta l'Umbria, 136 pari al 13,47% sul totale. Il dato è stato reso noto dalla Procura generale in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
L'Ufficio guidato da Sergio Sottani ha sottolineato il "grande impegno degli uffici requirenti del distretto umbro nel cercare di contrastare il fenomeno".Anche l'Umbria, in linea con i dati nazionali, registra infatti - viene rilevato in una nota - "un triste aumento dei fenomeni rientranti nella violenza di genere contro le donne".
Le notizie di reato pervenute dalle Procure umbre e riferite al periodo primo luglio 2023-30 giugno 2024 risulta che il dato generale sulla violenza di genere con reati rientranti nel "codice rosso", ovvero maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori, è di oltre 1.200, contro i 743 dello stesso periodo precedente. In particolare sono stati registrati 496 maltrattamenti in famiglia; 297 delitti contro la libertà sessuale e 417 reati di stalking. Con un innovativo sistema di monitoraggio costante, la Procura generale perugina è in grado di verificare le sentenze emesse nei tribunali del distretto per i reati da “codice rosso”, con cadenza trimestrale. "Tempestività nella trattazione dei procedimenti e costante monitoraggio delle buone prassi diventano quindi fondamentali per garantire un efficace intervento per questa tipologia di delitti che, oltre ai femminicidi, comprendono i maltrattamenti in famiglia, i reati persecutori come lo stalking, compresi gli abusi psicologici, fisici o sessuali, la maggior parte dei quali si verificano all’interno del contesto familiare e spesso in presenza di minori" si sottolinea nel comunicato firmato da Sottani. Tra gli strumenti introdotti dalla Procura generale, in collaborazione con le Procure del distretto, gli enti, le associazioni competenti in materia, rientrano anche i numerosi incontri e protocolli sul tema. Viene inoltre ricordato il protocollo d'intesa in materia di “comunicazione e trasmissione di atti in materia di violenza di genere e reati contro i minori”; il protocollo d'intesa per la costituzione di una “rete interistituzionale antiviolenza”; il protocollo d'intesa “Libere di essere”. Inoltre, già nel 2023, la Procura generale ha emanato per gli uffici requirenti del distretto degli “Orientamenti in materia di violenza di genere”. Nell’anno 2022 è stato istituito, presso la Procura generale, l’Osservatorio sul linguaggio dei provvedimenti giudiziari il cui obiettivo principale consiste nell’uso rigoroso, privo di pregiudizi sessisti, del linguaggio e delle condotte processuali negli atti giudiziari. Sempre nell’ottica di tutela delle vittime di violenza di genere, si cerca di sensibilizzare la diffusione di un linguaggio giuridico - sia esso utilizzato negli atti scritti, che nelle interlocuzioni orali, nel corso del giudizio, nel corso delle audizioni dei testimoni e con gli attori del processo - che “sia adeguato ed idoneo alla materia trattata, privo di connotazioni sessiste, che eviti ogni orpello inutilmente retorico, moralistico e moraleggiante; in definitiva, un linguaggio assolutamente rispettoso dei soggetti coinvolti nelle vicende processuali”, con particolare attenzione per le vittime cosiddette vulnerabili. È quindi "alta" l'attenzione su questo tema, alla luce anche delle recenti modifiche alle normative sul tema, che vanno a puntualizzare l'interpretazione delle leggi e a garantire una linea d’azione comune. L’impegno del procuratore generale, nel suo compito di monitoraggio delle attività portate avanti dagli uffici requirenti del distretto, all'interno dei quali operano specifici gruppi di lavoro specializzati in materia di 'codice rosso', prevede anche l’organizzazione di incontri a cadenza mensile con i colleghi delle quattro Procure della regione per fare il punto sulla situazione. Le stesse, periodicamente, inviano al procuratore generale una ricognizione dei dati sul rispetto dei termini previsti dalla legge per l’adozione delle misure cautelari e l’audizione della parte offesa, così come previsto dalla normativa in vigore. "Tali comunicazioni - si legge ancora nella nota - sono necessarie al Procuratore generale per valutare l’adeguatezza degli uffici di Procura nel fare fronte con tempestività alla trattazione dei procedimenti riguardanti questa delicata materia e al fine di valorizzare le buone prassi, nel rispetto dell’autonomia dei singoli uffici. I dati raccolti servono inoltre per stilare delle relazioni semestrali da inviare alla Procura generale della Cassazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA