"La Giunta regionale ha ignorato
per ben tre volte gli ordini del giorno approvati dall'Aula sul
tema dell'Ast. Crediamo sia utile ricordarlo a ciò che resta di
questa maggioranza andata in frantumi": lo afferma il
consigliere regionale del Partito democratico Fabio Paparelli.
"Con il rinvio di oggi si compie una grave lesione dei diritti
dell'Aula e appare ormai chiaro che la Regione non intende
assumersi responsabilità circa il futuro delle acciaierie di
Terni, nonostante il mandato conferito dall'Assemblea
legislativa" ha aggiunto.
Secondo Paparelli "è passata la linea dettata dalla presidente
Donatella Tesei, ovvero quella di porre la Regione come il
curatore degli interessi del nuovo gruppo industriale invece che
come paladina degli interessi del territorio". "Oggi il re è
nudo - ha aggiunto - e tutti hanno compreso che non si intende
svolgere un ruolo attivo di programmazione sulle politiche
future a sostegno dello sviluppo dell'acciaio ternano. Il solito
atteggiamento di chiusura e autoreferenzialità ha finito per
snobbare anche il contributo portato dalle forze economiche
sociali in occasione della conferenza su 'Il futuro di Ast e lo
sviluppo industriale ed occupazionale della conca ternana' che
abbiamo promosso a Terni lo scorso 8 ottobre. Gravi le
affermazioni dell'assessore Michele Fioroni, assente al momento
del voto, per cui il piano industriale futuro sarebbe un affair
esclusivamente riservato all'impresa e non un processo di
confronto costante con le istituzioni e le parti sociali.
Avremmo voluto sentire parole chiare non solo sui temi della
gestione di una transizione che si protrarrà ancora per mesi, ma
anche su partite che inevitabilmente condizioneranno il piano
industriale e il futuro di Ast e della siderurgia italiana:
sulla circolarità e sostenibilità, sulle infrastrutture,
sull'approvvigionamento energetico e l'idrogeno, anche in virtù
della recente acquisizione della centrale di Galleto da parte di
Enel, nonché sul tema delle verticalizzazioni con le aziende del
territorio a partire dall'ex SgL Carbon. Bene il rifinanziamento
dell'area di crisi complessa da parte del Governo, ma ricordiamo
che il precedente piano prevedeva 58 milioni, di cui 38 della
Regione, mentre oggi sono solo dieci e senza alcuna
compartecipazione regionale. Il fatto che la Giunta vada in
pezzi regionale ogni qualvolta è chiamata a dare risposte
decisive per il futuro dell'Umbria - ha concluso Paparelli - la
dice lunga sulla sua capacità e la stabilità del Governo di
questa destra a trazione leghista".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA