(ANSA) - PERUGIA, 09 GEN - La Prima commissione
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Daniele
Nicchi, si è riunita per proseguire l'esame del disegno di legge
di iniziativa della Giunta dal titolo "Disposizioni in materia
di amministrazione condivisa".
L'atto era stato illustrato ai commissari lo scorso ottobre
quando era stato spiegato che il ddl disciplina l'attuazione
dell'articolo 55 del Codice del Terzo settore (D.lgs.
'117/2017') e che attraverso l'amministrazione condivisa si
punta ad "un diverso rapporto tra pubblico e privato sociale non
basato su logiche di mercato ma sulla convergenza di obiettivi e
sull'aggregazione di risorse pubbliche e private per la
programmazione e la progettazione in comune di servizi e
interventi".
A novembre la Prima commissione aveva ascoltato in audizione
rappresentanti del mondo del volontariato e delle associazioni
del Terzo settore.
Oggi, dopo che i tecnici di Palazzo Cesaroni hanno esposto le
istruttorie tecnico normativa e tecnico finanziaria, è stato
ascoltato l'assessore Luca Coletto il quale - riferisce un
comunicato della Regione - ha anche illustrato degli emendamenti
della Giunta "migliorativi" del testo.
Dal suo intervento è emerso come con l'approvazione di questo
disegno di legge "l'Umbria potrebbe essere tra le prime regioni
italiane ad applicare l'amministrazione condivisa. Un motivo di
orgoglio per tutti noi - ha detto - visto che si dà la
possibilità al Terzo settore di crescere e dare il proprio
contributo sempre più incisivo in ambiti come quello della
sanità e del sociale, nei quali si farebbe fatica ad andare
avanti senza l'aiuto dell'associazionismo e del volontariato.
Anzi la situazione diventerebbe insostenibile in quanto
aumentano le necessità e si fa fatica a trovare personale
formato e capace di seguire determinate situazioni e dare
risposte ad un territorio come l'Umbria, dove l'invecchiamento è
uno dei principali problemi".
"Nel testo - ha spiegato Coletto - si è deciso di non porre la
questione finanziaria, lasciando le maglie aperte e scegliendo
di incardinare nella programmazione il finanziamento della norma
per renderla più adattabile possibile alle situazioni che si
verranno a formare". (ANSA).