(ANSA) - PERUGIA, 09 GEN - "Serve un'operazione verità, in
grado di dare le risposte che gli umbri si aspettano alla
domanda: come può un settore come la sanità umbra, passare
dall'essere benchmark per risultati e buone pratiche, al
diventare una di quelle con lo sforamento del tetto di spesa più
alto, fino ad aver accumulato un disavanzo di oltre 200 milioni
di euro, nonostante la pioggia di fondi governativi arrivati in
Umbria, come nelle altre regioni, per la pandemia". Così i
consiglieri regionali Tommaso Bori, Simona Meloni e Fabio
Paparelli (Partito democratico), Thomas De Luca (M5S), Andrea
Fora (Patto civico), Donatella Porzi e Vincenzo Bianconi (Gruppo
misto) in una lettera indirizzata alla presidente della Terza
commissione, Eleonora Pace, nella quale "si richiede
un'audizione, nella prima seduta utile, della presidente della
Giunta regionale, dell'assessore regionale a Sanità e Welfare,
dei direttori delle Aziende ospedaliere e sanitarie e dei
revisori dei conti delle aziende sanitarie ed ospedaliere".
"La situazione - spiegano i consiglieri, secondo quanto
riferisce un comunicato della Regione - è preoccupante ed è
stata confermata anche dall'assessore Luca Coletto nel corso
dell'ultimo question time, dove ha finalmente ammesso la
presenza di un disavanzo di 200 milioni. Numeri che, a quanto ci
risulta, sarebbero sensibilmente aumentati ed oggi più vicino ai
230 milioni. In questo quadro, risulta davvero difficile credere
che la presidente della Regione, i direttori delle aziende
sanitarie e ospedaliere e i revisori dei conti non si fossero
accorti di nulla, mentre venivano accumulati debiti così
ingenti. Questo ci fa pensare che ci troviamo di fronte alla
volontà di negare l'evidenza e di nascondere la situazione o ad
una totale incompetenza ed inadeguatezza".
"Serve dunque far chiarezza - continuano i consiglieri di
opposizione - su una vicenda che denunciamo da più di un anno.
Un quadro che vede la sanità in rosso, nonostante i fondi
straordinari dell'emergenza Covid, una assenza di investimenti
in strutture e macchinari, le mancate assunzioni, i
pensionamenti, le liste d'attesa infinite e le prestazioni
bloccate, lo smantellamento dei servizi sanitari pubblici e in
tutto il territorio regionale. Da un buco così ingente non sarà
facile rientrare, mettendo in discussione quindi prestazioni,
liste d'attesa, farmaci. A pagarne il prezzo saranno, ancora una
volta, gli umbri". (ANSA).