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Dibattito in Assemblea su attuazione programma di governo

Dibattito in Assemblea su attuazione programma di governo

In Aula il confronto tra maggioranza e opposizione

PERUGIA, 25 giugno 2024, 17:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ampio dibattito in Assemblea legislativa dopo Relazione annuale sullo stato di attuazione del programma di governo e sull'amministrazione regionale da parte della presidente Donatella Tesei e la replica del portavoce delle opposizioni Fabio Paparelli.
    Per Thomas De Luca, capogruppo del M5s, "va accorciata la distanza tra cittadini e realtà". "Mentre raccontate che, ad esempio, in Emilia Romagna o in altre regioni la sanità si trova nelle stesse condizioni della nostra - ha aggiunto -, mi giungono notizie che ci sono persone che da Terni vanno a Bologna per curarsi, anche per esami di routine. Mentre raccontate che l'Umbria è il cuore verde d'Italia, la regione dei cammini religiosi e spirituali avete aperto un deregulation sulla normativa delle foreste che ha permesso la violenza dei nostri territori, situazioni che mettono a rischio anche l'incolumità delle persone. Mentre continuate a raccontare le importanti politiche messe in atto per le famiglie, grazie a bonus vari, ci ritroviamo con famiglie che giornalmente si devono confrontare con situazioni di disagio estremo e questo vale per chi vive all'interno delle città. A molte famiglie, in tema di edilizia popolare, viene sbattuta la porta in faccia vista l'impossibilità di accesso ai bandi. Sono molte le famiglie a rischio sfratto. L'autonomia differenziata, approvata da poco dal Parlamento è una legge ordinaria e quindi effettiva ed avrà conseguenze devastanti sul nostro territorio e sull'Umbria. Oltre alle materie oggetto di Lep ce ne sono molte altre che potranno essere oggetto di autonomia, quali gli accordi rispetto al commercio internazionale, la previdenza integrativa complementare, la Protezione civile ed altre ancora.
    L'introduzione di un sistema non solidaristico pone condizioni di penalizzazione anche per regioni come la nostra, con una bassa densità abitativa. Mi appello alla presidente Tesei affinché abbia il coraggio di dire che non tutto va bene e che quindi è necessario intervenire. Se le grandi reti diventano oggetto di autonomia ci troveremo a gestire questioni imprescindibili in una regione con due velocità. In Umbria sia a livello sanitario che infrastrutturale è totalmente sbilanciata a favore di Perugia. Si è parlato dei 160 milioni di euro per l'ospedale di Terni con la previsione della posa della prima pietra nello scorso mese di febbraio, ma ancora non si è vista.
    La situazione è ingestibile. In merito alla chiusura del ciclo dei rifiuti e in particolare dell'inceneritore mancano tre anni alla previsione della sua realizzazione ed in nessuna parte del mondo si è mai riusciti a costruirlo in questo tempo. La disponibilità residua delle discariche è in esaurimento e dal 2028 la situazione sarà irreversibile".
    "La relazione della Presidente, in termini di contenuti, ricalca quella dello scorso anno, con la differenza che oggi siamo a fine legislatura" ha detto la capogruppo del Pd Simona Meloni. "La relazione della Banca d'Italia - ha aggiunto - indica un pil sotto la media nazionale come dato statistico quinquennale, significa che da cinque anni a questa parte nulla è stato recuperato. I risultati ottenuti sono legati anche al lavoro di una Giunta che non ha saputo fare squadra, neanche con l'Assemblea legislativa considerata troppo spesso un passacarte.
    Sono mancate riforme vere e capaci di incidere sulla qualità della vita degli umbri. Livello di concretezza del Pnrr piuttosto basso, nonostante le grandi aspettative. La presidente Tesei, lo scorso 9 marzo, annunciò a Bastia Umbra che l'Umbria avrebbe avuto 240 milioni del Fsc. Ad oggi non c'è nessun accordo siglato e concreto. Apprendiamo soltanto che circa 80 milioni di euro di questi fondi andranno sul Por perché destinati al mondo dell'innovazione imprenditoriale. L'unico atto di indirizzo approvato in questa legislatura è il piano dei rifiuti. Entro metà marzo dovevano avvenire le gare d'ambito. Si tratta di un piano che non dà certezze sulle tempistiche e neanche sui dati. Oggi siamo ancora al punto zero. Non esiste il piano sanitario, ma si è andati avanti per decreti di Giunta, senza alcuna programmazione, tra l'altro, tra l'ambito sociale e sanitario. È stata compromessa la capacità del sistema sanitario nel rispondere alle esigenze dei cittadini. Domando dov'è il terzo polo e come e quando verrà realizzato, l'abbattimento delle liste di attesa (aspettano ancora 54mila pazienti). Era stato promesso un rafforzamento della medicina del territorio; a quando le 21 Case di comunità? Ci sono 90mila umbri senza medico di famiglia, per non parlare della medicina di genere, completamente abbandonata. Da 12 distretti si è passati a 4; vogliamo capire soprattutto se le 12 zone sociali rimarranno. I cittadini stanno vedendo il calo dei servizi in termini quantitativi e qualitativi. Si è indebolita l'agricoltura, così come l'industria che si contrae dell'1,3 per cento. La qualità dei contratti di lavoro è più bassa rispetto al passato.
    L'Umbria sta scivolando non solo sugli indicatori economici, ma soprattutto nella coesione sociale, nella qualità e nella quantità dei diritti inviolabili oggi negati. Per la famiglia si è andati avanti sui bonus e non c'è una legge sulla famiglia.
    Rispetto all'autonomia differenziata che vuole spaccare in due l'Italia e creare cittadini di serie A e di serie Z, in Umbria sono aumentati i cittadini che attingono agli empori della Caritas. Non mi sembra ci siano interlocuzioni con le regioni limitrofe nell'ambito dei progetti infrastrutturali dell'Italia Mediana. Sulla sicurezza sul lavoro abbiamo approvato una mozione due anni fa, ma siamo sempre al 75/o posto. Abbiamo una dispersione scolastica arrivata al 12 per cento. Manca un'idea dell'Umbria, l'elaborazione di un progetto di sviluppo serio, responsabile e credibile". “Ci piacerebbe una discussione per avere un confronto di idee" ha sottolineato Donatella Porzi, misto. "Ma da quattro anni - ha aggiunto - non riusciamo a farlo. Però da quattro anni sentiamo le solite giustificazioni: non possiamo continuare a parlare di Covid, di terremoto, di crisi. La Giunta ha avuto a disposizione una serie di risorse straordinarie. Il Pnrr è una grande opportunità per colmare vecchi gap. Ma dopo quattro anni siamo ancora lì, con i nostri progetti che avete trovato pronti per far uscire l'Umbria da alcune criticità storiche. L’autonomia è un’opportunità nella misura in cui non divide il Paese e nella misura in cui riusciamo a fare squadra con chi ci sta intorno. Sulla scuola ho letto dichiarazioni pericolose, rischiamo l’implosione. Fermatevi prima di compromettere un sistema già in crisi per altre situazioni come il calo demografico o le aree interne. Sull’aumento delle risorse per le infrastrutture vanno fatti conti. Ci sono stati aspetti positivi? Sulla sanità ricordo che le terapie intensive presenti in questa regione nel momento della pandemia erano quelle che prevedevano gli standard per popolazione. Serve lavorare sulla produttività, il grande scoglio che mette in difficoltà la nostra economia. Su Monteluce gli imprenditori coinvolti dicono che sono dove erano cinque anni fa. Dispiace a tutti che sia andata così, ma raccontiamo la verità. Bene i dati sul lavoro, ma i nostri grandi imprenditori parlano di difficoltà nel trovare personale, nonostante il virtuoso percorso degli Its. Il tema dell’orientamento va affrontato con studenti e famiglie. Quando si gioca a fare i populisti c’è sempre qualcuno che lo fa più di noi. La serietà paga. Raccontiamo le cose come stanno. I cittadini sono in grado di valutare quello che poi è stato messo a terra”. Stefano Pastorelli, Forza Italia, ha ricordato che “questa legislatura iniziò con un voto anticipato per lo scandalo in sanità". "In questi anni - ha proseguito - avete battuto sulla sanità, che non è solo un problema umbro ma purtroppo è nazionale. Noi dobbiamo fare la nostra parte. Abbiamo iniziato a farla, ci vuole un pò più di coraggio per dare risposte celeri agli umbri. Abbiamo messo in campo iniziative, come la riduzione dei distretti, una bozza del piano socio sanitario che sarà il primo impegno della nuova legislatura. Dei 17 ospedali non ne vedo nessuno chiuso, nonostante le polemiche. Dobbiamo dare dignità a questi nosocomi specializzandoli. Ricordo le tante stabilizzazioni e le tante assunzioni. Le vostre polemiche e accuse sono state sistematicamente smentite dagli atti della Giunta. Quando siamo arrivati le terapie intensive erano poche. C’è poi l’istituzione dell’elisoccorso. Ringrazio il collega Carissimi per la mozione dalla quale tutto partì. Sono evidenti i successi legati al turismo, con un’attenzione capillare della Giunta che ha spinto molto sulla comunicazione. Ricordo i problemi legati alle infrastrutture. La Giunta ha dovuto fare una scelta rapida: potenziare l'aeroporto che stava morendo. Per legge sono stati dati 4 mln di euro all’anno e ne vediamo il risultato. Avete fatto altre critiche sui lavori della E45: lavori strutturali e necessari che danno dignità alla nostra arteria. Creano dei disagi ma danno sicurezza ai cittadini. Ricordo i buchi trovati legati alle comunità montane, ai trasporti. Abbiamo ridato dignità alle partecipate. C’è ancora molto da fare e lo faremo nei prossimi cinque anni perché verrà riconosciuta la bontà del lavoro fatta nell’interesse dei cittadini umbri”. Per Roberto Morroni, FI, vicepresidente dell'Esecutivo, “la Giunta regionale ha perseguito un obiettivo forte: superare il declino che si stava consolidando perché non era stata recuperata la situazione antecedente alla crisi finanziaria del 2008/9". "Era una regione ingrigita - ha detto -, fanalino di coda in Italia. La ventata di novità giunta con le elezioni del 2019 ha consentito ad affrontare una serie di difficoltà straordinarie. Ritrovando un percorso di crescita e sviluppo. Alcune azioni hanno mirato al superamento di ritardi storici di questa regione, come sul fronte delle infrastrutture di mobilità. Questo tema determina il modello di sviluppo che si vuole perseguire, quello che pone al centro l’impresa come elemento cardine per la crescita. L’uscita dall’isolamento diventa un tema irrinunciabile. E il successo dell’operazione di rilancio dell’aeroporto ne dimostra la correttezza e l’importanza. La risposta delle imprese ha dimostrato l’efficacia degli strumenti messi in campo per sostenerne la crescita. I dati sulla crescita dell’occupazione dimostrano che siamo usciti da una situazione di disagio che si trascinava da un decennio. Non serve la propaganda ma la consapevolezza della realtà. Abbiamo la visione di chi vuole costruire un’Umbria più dinamica e intraprendente. La sanità non è il tallone di Achille di questa Giunta, ma la vittima di una crisi sistemica, nazionale, che chiama in carica il Governo nazionale e quelli regionali. Con tenacia e determinazione stiamo cercando di mettere ordine e seguire nuove direttrici di lavoro mirate alla razionalizzazione della rete ospedaliera e alla riorganizzazione della medicina di territorio”. E' quindi intervenuto l'assessore Enrico Melasecche. “Sono orgoglioso - ha detto - del rivoluzionario lavoro svolto in questa legislatura. Abbiamo fatto passi importanti sull’aeroporto come sulle ferrovie. In settembre andremo a vedere i primi esemplari dei nuovi treni che verranno forniti all’Umbria per garantire collegamenti veloci e sicuri. Ci sarà la metropolitana di superficie tra Ellera e Collestrada. Il Frecciarossa 1000 per Milano ha registrato un grande interesse. Il Piano regionale dei trasporti è pronto e verrà presto presentato alla comunità regionale. Abbiamo combattuto per l’alta velocità, per fare fronte ad interessi diversi di altre Regioni. Rfi ha certificato che Farneta-Creti è la collocazione migliore per la Medio Etruria, dove transiteranno 14 coppie di treni alta velocità. La galleria della Giunza verrà riaperta. Sulla Perugia – Ancona entro un mese verrà ultimato lo scavo della galleria Picchiarella, nel 2025/26 sarà ultimata. Pian d’Assino e nodo di Perugia sono altre criticità su cui siamo intervenuti. È stata completata la Terni-Rieti, dopo 40 anni. Abbiamo presentato il progetto per la variante sud di Terni. L’Ater ha potuto assegnare centinaia di appartamenti, frutto delle nostre politiche per la casa”. “Io non faccio politica per combattere un nemico ma per cercare di fare il bene dei cittadini" ha affermato Andrea Fora, Patto civico. "Dopo ogni tornata elettorale - ha aggiunto - si utilizza questa Aula per fare sempre e solo campagna elettorale. Io fin dall’inizio del mio mandato ho detto che avrei sempre e solo votato nel merito. Capisco che questo approccio non ideologico alla politica non sia compreso da chi preferisce aizzare le piazze e i social al bene comune. Poi il 50 per cento delle persone non votano più. A me stupisce leggere di politici che non erano d'accordo su niente fino all'altro ieri e che oggi improvvisamente sono d'accordo su tutto. Ma dopo aver vinto si deve governare. Io non mi riconosco in una minoranza che si oppone su tutto. Che preferisce stare insieme a prescindere dal merito. Come dimostra ad esempio il voto contro la legge sul massimo ribasso. Ci sono provvedimenti che non hanno colore politico. La politica deve anteporre il bene dei cittadini al mero consenso elettorale. Se oggi vogliamo fare il bene della nostra regione gli occhi con i quali guardare al resoconto di legislatura sono quelli di chi riesce a dire le cose che sono state fatte bene e quelle che invece sono ancora da migliorare. Questa è la politica che serve. Non dire che sul turismo questa giunta ha fatto cose buone, significa assumere una posizione pregiudiziale. Sulla famiglia manca una legge ma nel frattempo sono stati stanziati 30 milioni. Sull’aeroporto è stato fatto un intervento strutturale. Negare la realtà non serve. Il ruolo di consigliere per me significa stare nel merito dei fatti. Sulla sanità ci si deve lavorare tanto, è scontato. Ci deve essere uno stile e un merito. Se si vuole fare il bene non si può negare e criticare tutto, altrimenti si perde di credibilità. Noi in questi anni sulla sanità non abbiamo fatto proposte alternative. La vera emergenza è la sanità territoriale. 45 milioni di euro di risorse Pnrr sono servite per iniziare a disegnare un sistema efficiente di servizi sanitari a domicilio. Chi oggi non riesce a dire che alcune cose sono state fatte bene, altre meno, non fa il bene della nostra regione. Per me politica è costruire non distruggere”. “Dal consigliere Fora, rispetto allo stile, non mi faccio insegnare nulla" la replica di De Luca. "Quando devo dire qualcosa ai miei interlocutori - ha affermato - li guardo negli occhi. Io, il mio rispetto lo porto maggiormente a chi, come la consigliera Pace, è stata sempre dalla stessa parte, a differenza di chi salta da una parte all’altra in base alle convenienze”. “Mi fa piacere che mi venga riconosciuto di essere sempre stata dalla stessa parte e sempre lo sarò" ha poi affermato Eleonora Pace, FdI. "Prima - ha aggiunto - ho sentito parlare di un’errata narrazione che noi facciamo della realtà, ma tutto ciò l’ho sentito arrivare, in questi quasi 5 anni, dai banchi del Partito democratico. Tra i nostri banchi l’arroganza non ha mai albergato, a differenza di quanto ha fatto la sinistra negli ultimi 50 anni. Non posso accettare lezioni da chi viene in Aula accusandoci di essere coloro che in quattro anni e mezzo hanno distrutto la sanità regionale. Quando abbiamo preso in mano la Regione, nel novembre 2019, abbiamo trovato lo scandalo di ‘sanitopoli’, le assunzioni bloccate, abbiamo trovato le famose 58 terapie intensive nonostante si continuava a costruire ospedali, ultimo quello di Pantalla nel 2012 senza prevedere alcuna terapia intensiva. E con lo stesso metodo si pensava di procedere con l’ospedale di Narni, una scatola vuota, immaginato e progettato senza terapie intensive e che noi abbiamo voluto modificare stanziando soldi veri. Abbiamo trovato ospedali fatiscenti. Per gli ospedali di Narni ed Amelia abbiamo trovato zero investimenti come pure per l’ospedale di Terni. Zero investimenti negli ultimi 40 anni. Abbiamo trovato il disavanzo: 2017 meno 18,6 milioni; 2018 meno 33 milioni; 2019 meno 41,5 milioni; nessun ospedale in attivo e saldo di mobilità negativo. Rispetto alle liste di attesa, da mesi si sta cercando di costruire un caso Umbria, quando è una situazione che attanaglia purtroppo tutte le regioni. Ma le liste di attesa riguardano comunque l’Umbria da ben prima di questa legislatura e dell’insediamento della presidente Tesei come dimostrano articoli di stampa a partire dal 2016, di facile lettura attraverso un semplice ricerca sul web. Abbiamo ereditato una situazione pesante affrontata in piena emergenza Covid. Ci sarebbe piaciuto dedicarci in via esclusiva alla nuova programmazione, alla risoluzione di dossier che attanagliavano questa regione da anni e alla ridisegnazione di una sanità fruibile per i nostri cittadini. Ci siamo dedicati anima e corpo alle emergenze, dimenticando forse di scendere sulle piazze e nelle strade per raccontare cosa abbiamo trovato. L’auspicio è che ciascuno, per il proprio ruolo e competenze, possa raccontare ai cittadini gli sforzi fatti in questi quasi 5 anni. Rispetto al piano dei rifiuti, se ne parlava da anni e la soluzione era stata sempre quella di decidere di non decidere per evitare di turbare sensibilità interne alla maggioranza di allora. Potremmo continuare parlando di Monteluce, del buco enorme di Umbria Mobilità, di isolamento infrastrutturale. Abbiamo trovato un aeroporto con pochissime tratte, orari improbabili ed oggi è una infrastruttura che ‘vola’ anche grazie agli investimenti fatti attraverso importanti campagne promozionali. Abbiamo lavorato con grande umiltà, stando dalla parte di tutti perché per noi l’inclusività è sempre stata una priorità. I nostri festeggiamenti vengono fatti con il tricolore cantando l’inno nazionale. Auguriamo buon lavoro alla presidente Tesei e alla Giunta affinché possano essere messi a terra gli interventi previsti, auspicando tuttavia di poter migliorare la comunicazione ai cittadini delle tantissime cose fatte nell’arco di 5 anni faticosissimi, durissimi, ma che daranno un contributo importante per disegnare l’Umbria dei prossimi 20 anni”. Per Tommaso Bori, Pd, “le questioni sulla sanità non sono quelle descritte dalla maggioranza". "Abbiamo visitato le strutture - ha sostenuto -, ascoltato pazienti e operatori, sono emersi problemi reali. Ma intervengo per fatto personale, viste le critiche del consigliere Fora rivolte a me e al consigliere De Luca. Ci vuole coraggio a parlare di ciò che è accaduto in questi giorni. Sono convinto ci possa essere una buona politica, coerente coi propri valori, ma dico no alla politica mercenaria, quella che si propone, chiede incarichi, chiede ruoli, pensa al proprio interesse personale, non a quello della collettività, si acconcia a quello che gli conviene, sta un po’ di qua un po’ di là. È il salire sul carro più conveniente. Credo che chi viene eletto in una coalizione deve rimanere coerente con quel campo, non si può saltare da una staccionata all’altra. I cittadini lo capiscono bene, le imprese i cooperatori, li valutano. Noi applicheremo la regola della coerenza, a Perugia abbiamo dato un grande segno. A prescindere dagli schieramenti opposti, il problema è aver dato cittadinanza a queste pratiche in politica, per ottenere vantaggi, inquinando la politica che invece deve costruire il consenso su proposte e progetti. Liberiamoci della politica mercenaria, di chi pensa al prossimo incarico invece che alla tutela degli interessi dei cittadini”. “Mai utilizzato l’Aula per denigrare gli avversari. In 4 anni non c’è stata nessuna riunione di minoranza, all’interno della coalizione ci sono tre posizioni diverse su nodino e termovalorizzatore. Io non ho bisogno di alcuna collocazione o incarico, vivo di altro e non faccio politica per mestiere” la replica di Fora. “Credo che il consigliere Fora debba dichiarare che sta nella maggioranza e non che salta dall’altra parte perché sono state fatte poche riunioni” ha detto Paparelli. Nel dibattito è quindi intervenuta la presidente Tesei. “Non accetto - ha affermato - che si dica, come ha fatto la consigliera Meloni, che non c’è traccia dell’accordo su Fsc e chiede i 150 milioni di investimento dove stanno. Dovreste conoscere l’iter, stiamo aspettando la bollinatura della Corte dei conti, quegli investimenti ci sono tutti e ci permetteranno l’utilizzo di 60 milioni per la nuova programmazione, una parte della quale è già partita. Risorse che sono frutto di negoziazioni non sono mica cadute dall’alto. Agricoltura: con l’accordo firmato nel 2014 avremmo avuto un terzo delle risorse che abbiamo oggi. Abbiamo dovuto risolvere infiniti dossier terribili. Sul Pnrr il 70 per cento delle risorse intercettate è già impegnato, c’è una graduatoria nazionale che dice che stiamo facendo bene, nell’interesse della nostra regione. Abbiamo recuperato dopo vent'anni in cui non c’è mai stata una visione. Alla consigliera Porzi, che dice che non dobbiamo dire più quello che abbiamo trovato, rispondo che non sono cose normali: in Umbria Mobilità bisognava portare i libri in Tribunale, non è stato facile raddrizzare questa situazione. Fate narrazioni di futuro, di felicità, di allacciare legami, mi sta bene tutto, ma la concretezza è un’altra cosa ed è quello che viene chiesto nella situazione attuale. Monteluce è normale? Su 42 milioni le quote della Regione erano zero, non è stato facile, abbiamo cercato un fondo serio, non vivere su una speculazione terribile. I creditori chiedevano i soldi dei trasporti, avete rimandato tutto. Noi abbiamo agito. Sanità: le critiche sul numero dei direttori, ma i dirigenti e soprattutto i commissari vanno via e bisogna mettercene altri. La sanità era distrutta anche prima del Covid, nessun investimento su capitale umano e attrezzature, stiamo oggi trovando le risorse, per fare assunzioni servono risorse. Problemi comuni a tutte le regioni ma nonostante questo stiamo lavorando a dossier che hanno bisogno di tempi per essere realizzati, come la sanità territoriale che è un tema fondamentale. Stiamo costruendo progetti sui nuovi pronto soccorso. E ricordate che fra i nostri direttori nessuno ha detto spegnete l’aria condizionata così se ne vanno a casa. Aeroporto: non era una situazione normale, bisognava chiuderlo, non c’era politica industriale, si era affidato un contratto a una compagnia aerea che non aveva abilitazione al volo. Non sono cose normali, sono tutte cose straordinarie. Sulle aree interne ne abbiamo portate a casa altre due, quella del Trasimeno e quella dell’alta valle del Tevere. Il nostro lavoro è orientato al futuro di questa regione”.

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