"La sanità regionale resta lo
strumento cardine a tutela della salute dei cittadini, da non
ridurre a mero esercizio economico": così la presidente della
Regione Donatella Tesei, intervenuta in Assemblea legislativa.
Davanti alla quale ha sottolineato come "non sia arrivata alcuna
lettera di diffida dal Mef, nessuna procedura di rientro è stata
chiesta all'Umbria che ha chiuso regolarmente il bilancio 2021".
Tesei ha parlato di "post e dichiarazioni sgangherate fatte
negli ultimi giorni sui conti della sanità". "La situazione che
ci è stata lasciata - ha aggiunto - è certificata nel 2020 dal
Ministero dell'economia e finanza. E' stato rilevato che il
pareggio di bilancio nel triennio 2017-2019 è stato raggiunto
tramite l'utilizzo di poste straordinarie per ben 97 milioni. In
sostanza la nostra sanità regionale era in disequilibrio
strutturale, come tante altre situazioni ereditate, e stava
peggiorando rapidamente negli ultimi anni della gestione
precedente. Nel 2020 il Covid non solo ha rallentato il nostro
processo di risanamento dei conti e dei servizi ai cittadini ma
ha anche aggiunto altre spese per il sistema sanitario
regionale. Per questo tutte le regioni, e anche l'Umbria, su
richiesta del Mef hanno separato la rendicontazione ordinaria da
quella Covid. Nonostante nel 2020 abbiamo ridotto il
disequilibrio della gestione ordinaria, mentre le spese Covid
sono state coperte in gran parte dal Governo e per il resto
dalla Regione, come in tutto il Paese. Siamo arrivati al 2021,
caratterizzato dal Covid in maniera ancora più imponente, e
abbiamo proseguito l'opera di risanamento dei conti della
sanità, arrivando da meno 42 milioni di euro del 2019 a meno 26.
Anche nel '21 c'è stato comunque un saldo negativo dovuto alle
spese Covid, di 50 milioni coperti solo in parte dal Governo
come in tutte le Regioni. Come tutti gli altri abbiamo fatto
fronte con risorse della nostra sanità e una piccola porzione di
altre. Il Ministero nel 2021 non è riuscito a far fronte a gran
parte dello sbilancio da spese Covid delle Regioni e questo ha
innescato una presa di posizione delle Amministrazioni alla
quale si è unita anche l'Umbria. Non è arrivata alcuna lettera
di diffida dal Mef, nessuna procedura di rientro è stata chiesta
all'Umbria che ha chiuso regolarmente il bilancio 2021. Nel 2022
continueremo il progressivo processo di risanamento del
disequilibrio strutturale dei conti della sanità. Senza
intaccare minimamente i servizi al cittadino e anzi
migliorandoli".
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