(ANSA) - PERUGIA, 14 MAR - "Il paesaggio costituisce non solo
l'immagine dell'Umbria, ma anche la sua anima, la sua storia, il
suo presente e futuro. Nuovo impulso, quindi al percorso di
approvazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr), che questa
Giunta regionale ha posto fra i propri obiettivi, quale unico
strumento di pianificazione paesaggistica che costituirà il
quadro di riferimento e di indirizzo degli atti di
programmazione e di pianificazione per lo sviluppo
paesaggisticamente sostenibile dell'intero territorio umbro". Lo
ha affermato l'assessore regionale Enrico Melasecche,
intervenuto al convegno organizzato dalla soprintendenza
archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria in occasione
della Giornata nazionale del paesaggio, incentrato su "Buone
pratiche di tutela e valorizzazione del paesaggio in Umbria".
"Ringrazio la soprintendenza - ha detto l'assessore - per
questa opportunità, che ci è anche di ulteriore stimolo, di
illustrare quanto è stato ad oggi realizzato e i prossimi
avanzamenti del Ppr. Nel corso di quest'anno, nel rispetto di
quanto previsto dal Documento di economia e finanza regionale
2023/2025, si proseguirà nella sua redazione quale strumento di
valorizzazione del paesaggio e tutela delle risorse identitarie
che si fonda sulla assunzione del paesaggio come bene comune e
al tempo stesso come occasione d'identificazione collettiva in
quanto patrimonio di risorse di valenza universale, nonché
contesto di vita quotidiana e di sviluppo sostenibile per le
comunità insediate. Il tutto nel rispetto della Convenzione
europea del paesaggio e del codice dei beni culturali e del
paesaggio e in attuazione della legge regionale 1/2015 'Testo
unico del governo del territorio e materie correlate'. Il Piano
dovrà raccordarsi fortemente con la Strategia regionale di
sviluppo sostenibile e con il Pst, Piano strategico
territoriale".
Scopo del Ppr - ha spiegato, secondo quanto riferisce la
Regione - è "rendere più efficace la tutela del patrimonio
paesaggistico regionale, e al tempo stesso migliorare la qualità
paesaggistica delle trasformazioni che a vario titolo investono
il territorio umbro. La cura e la migliore tutela e
qualificazione del paesaggio vengono assunte nel Ppr come
cardini di un nuovo modello di sviluppo a elevata sostenibilità,
con ricadute positive ai fini della competitività del sistema
economico umbro e della sua coesione territoriale".
Il Ppr è redatto in copianificazione con il ministero della
Cultura e il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza
energetica. Al convegno - prosegue la nota - sono stati
ricordati i cinque principi base su cui si fonda. Innanzitutto
unicità e interscalarità: il Ppr articola operativamente le
discipline a diverse scale, individuando i Paesaggi regionali,
Paesaggi d'area vasta, e dettando a questo scopo criteri per
l'individuazione dei paesaggi locali a scala comunale; a tal
fine, il Ppr coinvolge organicamente le diverse amministrazioni
pubbliche titolari di competenze di pianificazione ai differenti
livelli di governo del territorio.
Altro principio base la governance multilivello: tutti gli
enti di governo del territorio, d'intesa con le amministrazioni
dello Stato e in ragione delle loro specifiche competenze,
condividono in varia misura la responsabilità di salvaguardare,
gestire e riqualificare il paesaggio
Ancora, la multifunzionalità: il Ppr è lo strumento
attraverso cui vengono esercitate complessivamente le funzioni
di conoscenza del paesaggio della Regione Umbria, di
attribuzione dei valori, di indirizzo strategico, di
regolazione, e di valutazione di qualità degli interventi di
trasformazione.
Tra i principi base, poi, la coerenza tra livelli e funzioni,
con il Ppr che assicura la coerenza complessiva tra livelli di
governo e funzioni, attraverso le Disposizioni di attuazione, e
la integrazione progressiva, con il Piano inteso come un
dispositivo dinamico, che perfeziona progressivamente il sistema
delle conoscenze, delle tutele e delle misure di regolazione,
con l'obiettivo di migliorare costantemente la qualificazione
paesaggistica degli interventi di trasformazione.
Lo Statuto regionale, inoltre, stabilisce che il Programma
strategico territoriale e il Piano paesaggistico regionale sono
strumenti generali della programmazione territoriale e di
pianificazione paesaggistica.
"Pertanto con il cammino parallelo dei due strumenti, nel
rispetto dei ruoli che sono loro attribuiti dalla legislazione
regionale e nazionale, la Regione - ha sottolineato l'assessore
Melasecche - assicurerà 'a tutto tondo' il governo del
territorio umbro, con la preadozione del Ppr ed il successivo
confronto aperto con gli enti locali, l'Università, le
associazioni culturali, di categoria e gli appassionati di
questa materia".
Il Ppr "senza prevedere ulteriori aree vincolate vuole
fornire quindi 'certezze' sulle tutele esistenti, individuandole
e regolandole opportunamente anche al fine di agevolare e
uniformare l'attività degli operatori pubblici e privati che
agiscono sulle trasformazioni del territorio; qualificare
paesaggisticamente i diversi contesti, anche attraverso misure
per il corretto inserimento degli interventi; definire gli
indirizzi strategici per le pianificazioni degli enti locali e
di settore aventi incidenza sul paesaggio; proporre
l'attivazione di progetti per il paesaggio, bene primario e
identitario dell'Umbria". (ANSA).