Si concretizza in 250 tamponi
antigenici rapidi al giorno la campagna di screening a tappeto
avviata per accertare la diffusione del nuovo Coronavirus nei
tre comuni valdostani diventati 'zona rossa'. "Mi auguro che si
possa terminare in meno di una settimana, sto sollecitando per
farne di più", spiega Marco Vesan, sindaco di Chambave (Comune
di circa 1.000 abitanti), con l'obiettivo di "poter riaprire il
prima possibile". Qui, dove i positivi accertati prima della
zona rossa erano otto (ma in isolamento ci sono anche familiari
e persone con cui sono venuti a contatto) per il momento "sono
stati eseguiti una novantina di test antigenici, tutti
negativi", spiega il primo cittadino. Non mancano i disagi, "in
particolare per i lavoratori", conferma il sindaco. Sui social
intanto si segnalano alcune proteste da parte di residenti nella
zona rossa.
Una novantina di tamponi rapidi sono stati eseguiti anche a
Verrayes (circa 1.300 abitanti) ma "si tratta della prima
giornata e siamo ancora in fase organizzativa", sottolinea il
sindaco, Wanda Chappellu. Qui è emerso al momento un nuovo
possibile caso di positività al Sars-Cov-2.
A Saint-Denis i contagiati erano 10 e ad ora sono state
sottoposte al tampone rapido 60 persone. "Ci chiedono il massimo
sforzo, nel giro di tre o quattro giorni potremmo aver terminato
con i test antigenici", si augura il sindaco, Guido Theodule (il
suo Comune conta poco meno di 400 abitanti). "Abbiamo scelto di
partire dalla parte alta del nostro territorio - aggiunge -
perché lì è stato individuato una piccola presenza di positività
in alcune famiglie. Pian piano scenderemo di villaggio in
villaggio".
Nella prima giornata di chiusura, venerdì, sono state
sottoposti a tampone molecolare i dipendenti comunali e il
personale delle attività rimaste aperte (rivendite di
alimentari, farmacie, tabaccherie), meno di 100 persone in
tutto.
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