"Siamo molto preoccupati", la stima provvisoria della perdita delle società valdostane degli impianti di risalita nella stagione invernale 2020-2021 è di "oltre 30 milioni di fatturato", va "dal 35% al 40-45% rispetto allo scorso anno, se non riusciremo ad aprire il 7 gennaio". Lo dice l'ANSA Ferruccio Fournier, presidente dell'Associazione valdostana impianti a fune (Avif), dopo la dichiarazione di Valeria Ghezzi, presidente dell'Associazione nazionale esercenti funiviari, secondo la quale si può "ipotizzare un'apertura tra il 20 e il 30 gennaio, non prima".
Il fatturato 2019-2021, penalizzato - ricorda Fournier - dalla chiusura anticipata a marzo, è stato di circa 76 milioni di euro mentre due anni prima era di 86 milioni.
"Poi è da vedere - aggiunge il presidente dell'Avif - cosa si apre e come si apre. Inoltre non abbiamo ancora il protocollo approvato, ci sono le incognite sugli arrivi dall'estero e sugli spostamenti tra regioni: sono ancora così tante la variabili che fare i conti è difficile".
Tra i quasi 1.000 dipendenti, stagionali e a tempo indeterminato, "l'occupazione è minima, il settore è praticamente fermo, ad eccezione di quei pochi lavoratori necessari a far girare gli impianti, per le necessità agonistiche".
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