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Sanità: Savt, attaccare prova francese è demagogia

Sanità

Sanità: Savt, attaccare prova francese è demagogia

"Trovare correttivi affinché prova non sia ostacolo"

AOSTA, 27 agosto 2021, 09:48

Redazione ANSA

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"Demagogicamente c'è chi punta il dito contro la prova di francese, sembrando di dimenticare che noi viviamo nella Regione autonoma Valle d'Aosta e che la nostra Autonomia è fondata sul particolarismo culturale e linguistico.
    Una cosa è di cercare di trovare dei correttivi affinchè la prova di francese non sia un ostacolo ma una ricchezza, per il reclutamento di personale sanitario, un'altra cosa è pensare di eliminare completamente l'esame, a meno che questa proposta non voglia nascondere l'intenzione di arrivare all'eliminazione della Regione autonoma Valle d'Aosta e delle sue competenze fondate essenzialmente sulla specificità culturale". Lo scrive in una nota il Savt Santé in merito alle polemiche degli ultimi giorni sulla 'fuga' dei medici e degli infermieri dalla Valle d'Aosta.
    "Riteniamo che sia arrivato il momento - prosegue la nota - di passare dalle parole ai fatti. Per prima cosa bisogna approvare entro l'autunno il nuovo piano socio-sanitario. Il documento non deve essere, però, un mero elenco di buoni propositi da realizzare che corre il rischio di rimanere lettera morta, deve dettare con chiarezza e puntualità le linee guida per il futuro della sanità valdostana. Riteniamo che una migliore organizzazione sanitaria improntata su una programmazione di lungo periodo, attraverso un piano socio sanitario regionale, possa migliorare non solo i servizi offerti all'utenza, ma anche le condizioni lavorative di tutte le professionalità che operano in questo delicato quanto importante settore". In merito all'aspetto dell'attrattività della nostra Regione il Savt Santé sostiene che "sia arrivato il momento di arrivare ad applicare in pieno le nostre competenze statutarie: è indispensabile finalmente aprire un confronto sereno e privo di preconcetti in merito alla possibilità di andare a stipulare un contratto di lavoro a livello regionale. Con questo strumento sarebbe, probabilmente, possibile andare a dare le giuste risposte a quelle figure professionali che oggi lamentano un non corretto trattamento contrattuale". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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