"Per noi sarebbe non dico esiziale, ma molto pesante, perché è uno dei tunnel più importanti, una delle tre grandi arterie per andare oltralpe". Il presidente dell'Autorità di sistema portuale di Genova, Savona e Vado Ligure, Paolo Emilio Signorini condivide le preoccupazioni espresse durante l'assemblea pubblica di Confindustria Genova dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi sui lavori al traforo del Monte Bianco, sottolineando l'importanza del collegamento per il traffico del porto di Genova.
"Se una di quelle tre arterie chiude per tre mesi all'anno da qui ai prossimi 18 anni, ha ragione il presidente di Confindustria Carlo Bonomi a dire che bisogna trovare uno strumento compensativo: una seconda canna, una diversa organizzazione dei lavori" dice Signorini a margine dell'assemblea. Non c'è ancora una stima sulle possibili ricadute per il porto di Genova, ma l'allerta è alto.
"Fa parte di un tema sempre più evidente, quello dei collegamenti stradali e ferroviari con il Nord - dice Signorini - è come un sistema cardiocircolatorio riferito alle merci.
Forse oggi c'è una consapevolezza maggiore dell'importanza che ci sia una buona manutenzione del sistema, perché quando c'è stato l'incidente ferroviario di Rastatt, in Germania, cinque anni fa, la logistica europea è collassata in 10 minuti".
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