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Alpinista si congela i piedi sul Cervino, amputazione evitata

Alpinista si congela i piedi sul Cervino, amputazione evitata

"Grazie all'ospedale di Aosta posso tornare alla mia vita e in montagna"

AOSTA, 02 gennaio 2025, 16:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una giovane alpinista si è rivolta all'ospedale Parini di Aosta per trattare un caso complesso di congelamento avanzato evitando l'amputazione delle dita dei piedi, che invece - dice la stessa paziente in una nota dell'Usl - le era stata prospettata in altri nosocomi del Nord Italia.
    Alpinista esperta, durante un'ascesa della parete Nord del Cervino, in Svizzera, il 9 novembre scorso, con temperatura intorno ai -20 gradi, aveva subito un congelamento di terzo grado alle prime tre dita di entrambi i piedi. Il caso è stato trattato dal reparto di Chirurgia vascolare diretto dal dottor Flavio Peinetti e dall'ambulatorio di Medicina di montagna, diretto dal dottor Guido Giardini. "Ho ricevuto trattamenti avanzati e adeguati al grave quadro, che non solo mi hanno evitato l'amputazione, ma - racconta la giovane - mi hanno restituito la possibilità di tornare alla mia vita e alla mia passione per la montagna".
    "Dal congelamento - dice il dottor Davide Piccolo, specialista in chirurgia vascolare - erano ormai trascorsi 19 giorni, un tempo molto lungo per attuare le terapie necessarie (la trombolisi va attuata entro 24-48 ore). Ci siamo resi subito disponibili per valutare di persona la paziente, dal momento che dalle immagini sembrava esserci qualche margine per evitare l'amputazione. Il giorno seguente la signora è arrivata ad Aosta".
    Quindi "è stata ricoverata e immediatamente sottoposta a terapie con prostanoidi endovena che, viste le buone condizioni generali e la giovane età, ha tollerato anche ad alto dosaggio.
    E' stata associata una terapia con ibuprofene e medicazioni specifiche. L'evoluzione è stata verso un progressivo e costante miglioramento. Il 6 dicembre, dopo sette giorni di ricovero, è stata dimessa. Al controllo ambulatoriale, dopo altri 15 giorni, è stata eseguita la pulizia dei tessuti necrotici. La paziente è perfettamente guarita, nessun dito, neanche parzialmente, ha avuto necessità di amputazione".
   

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