"Il grattacielo di Cervinia è un
esempio del danno che sta causando il piano casa regionale
quando la pianificazione del territorio non è gestita.
Ricordiamo anche il condominio 'vista mare' all'arco d'Augusto
di Aosta e il grande condominio che si sta costruendo a Gressan,
oltre ai numerosi interventi a Courmayeur". Così in una nota
Valle d'Aosta aperta.
Secondo la coalizione politica "la responsabilità principale
è in capo all'attuale maggioranza regionale Uv e Pd, ma non
bisogna dimenticare che varianti ai piani regolatori, deroghe,
utilizzo della volumetria condonata...sono tutte competenze in
capo ai comuni. Se poi i sindaci concordano con noi che la legge
Casa sia da cambiare o abrogare, hanno il diritto e il dovere di
chiederlo alla Regione. A partire dal comune più importante,
quello di Aosta, che con l'assessore Sartore all'urbanistica (in
quota Rete Civica) dovrebbe farsi alfiere di una battaglia per
un'immediata moratoria, almeno fino all'approvazione del nuovo
Piano territoriale paesistico".
Per Vda aperta "il piano casa non ha più nessuna valenza
ambientale o sociale, ma è diventato solo uno strumento di
speculazione edilizia che con aumenti volumetrici fino al 35%, a
vantaggio di pochi, sta pesando sia sui contribuenti - chiamati
a pagare il potenziamento delle infrastrutture di urbanizzazione
- sia sul paesaggio e l'ambiente. Come Valle d'Aosta Aperta
abbiamo più volte evidenziato il problema nel suo complesso. I
comuni non possono più limitarsi a dire che è colpa della
Regione, devono riprendere in mano la gestione del territorio e
farsi attori del cambiamento di una legge sbagliata e oramai
fuori dal tempo dell'attuale crisi economica e climatica".
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