Il gruppo Rassemblement Valdôtain
esprime preoccupazione per l'evoluzione tariffaria del ciclo dei
rifiuti urbani applicata all'utenza finale "sul cui costo totale
- sottolineano i consiglieri - grava tra l'altro anche per il
30% quello relativo alla gestione dell'impianto di Brissogne.
Dopo un anno dall'approvazione dell'ordine del giorno su questo
punto, finalmente, abbiamo potuto affrontare nella riunione
della terza Commissione 'Assetto del territorio' che si è tenuta
oggi, questo argomento di particolare importanza. Abbiamo
chiesto ulteriori dati e documentazione sullo stato della
raccolta, ma soprattutto sull'incidenza pro capite effettiva
degli aumenti. Se l'Ato unico pare essere la soluzione a molti
problemi, vorremmo capirne meglio effetti e ricadute dirette sui
cittadini, prima di tutto".
"A fronte di un buon risultato sulla raccolta differenziata,
permangono tuttavia - aggiungono i consiglieri - dubbi sulla sua
qualità. Per questo motivo, riteniamo che nelle prossime
audizioni il tema dovrà essere ulteriormente approfondito.
Crediamo anche che si debba superare un certo moralismo
applicato sino ad oggi nella gestione della raccolta
differenziata: l'utente spesso è abbandonato in un ginepraio di
sigle e codici che finiscono finanche per confonderlo e
determinare così l'aumento della frazione estranea con il
risultato di una peggior qualità della parte differenziata.
Questo fatto, insieme ad altri elementi certamente, incide
ulteriormente sul costo finale pagato dai cittadini".
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