Quello che balza subito agli occhi è il verde del prato, vivido dove prima c'era uno spiazzo sterrato, alternato a fasce di nuova pavimentazione in pietra. E poi le 12 grandi fontane a raso, apparentemente solo enormi cerchi bianchi al suolo calpestabili, ma che si animano zampillando e vaporizzando acqua sullo sfondo della Basilica, acqua che poi scompare in quasi invisibili feritoie. E di sera, quando fontane e facciate si accendono con la nuova illuminazione artistica, l'effetto è di grande suggestione, come merita una delle chiese più importanti del mondo.
A quattro giorni dall'apertura del Giubileo apre alla città la nuova piazza San Giovanni in Laterano. All'inaugurazione il sindaco Roberto Gualtieri con l'assessora ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini, che ha curato direttamente il cantiere, e poi il delegato del Papa al Giubileo mons. Rino Fisichella e il cardinale vicario Baldassarre Reina, che domani aprirà la Porta Santa della Basilica Lateranense. "Ora - ha detto Gualtieri - abbiamo una piazza più adeguata a una basilica importante come San Giovanni in Laterano, più verde, con l'acqua, i prati. Un bellissimo intervento che chiuderemo in anticipo sul cronoprogramma nella sua configurazione finale: era previsto per marzo ma chiuderemo a febbraio". Qualche dato: 18mila mq di superficie per 15 milioni di investimento; pietre tradizionali romane (sanpietrino, basaltina e travertino) di tre differenti tonalità per la pavimentazione che richiama gli interni cosmateschi della Basilica, intervallate da manto erboso per assicurare la permeabilità del suolo; le fontane per dare refrigerio durante l'estate e riflettere la facciata della chiesa.
Lo stato di avanzamento dei lavori della piazza è arrivato all'85 per cento, deve essere terminata una parte della pavimentazione e degli inserti a verde, oltre agli arredi come le sedute ma l'area è già irriconoscibile rispetto a prima. E come a Piazza Pia, anche qui il sottosuolo di Roma ha restituito meraviglie: "Quello più emozionante è stato il ritrovamento del muro difensivo del Patriarchio - ha spiegato la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro - che era l'antico Palazzo del Laterano, sede del papato dall'VIII secolo fino al 1305, fino a Bonifacio VIII, quando i papi si trasferiscono ad Avignone. E il 1300 è anche l'anno del primo Giubileo".
A differenza però dei reperti di Piazza Pia, che sono stati smontati e saranno esposti in futuro, qui è stato tutto studiato, mappato, protetto e ricoperto: "L'importanza non è tanto nella qualità, perché sono delle mura - ha spiegato Gualtieri - quanto la conoscenza che ci hanno dato. Poi nel futuro si ragionerà con la soprintendenza se realizzare un accesso sotterraneo". Convivere col Patriarchium non è stato indolore: "La sfida? Collocare ben sette vasche cercando lo spazio tra i reperti - ha spiegato l'assessora Segnalini - oltre a trovare maestranze per lavorare la pietra. Oltre ai 15 milioni della piazza, è stata realizzata per 550mila euro una illuminazione artistica a cura di Areti".
La piazza comunque, ha assicurato Gualtieri, manterrà anche la sua funzione "civile e democratica": il tradizionale Concertone del 1 maggio resterà qui, così come le altre iniziative politiche e sindacali. Il prato si stende in rotoli: dopo gli eventi ne sarà posato altro, verde e fresco "come si sarebbe potuto fare anche prima - ha concluso l'assessora - Però non si faceva".
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