Quaranta minuti di terrore, ostaggio in casa propria di cinque banditi che non hanno esitato a picchiarlo per arraffare denaro e gioielli. Un copione già visto in molte villette del ricco Nordest, ma che stavolta ha colpito Roberto Baggio, icona del calcio italiano nel mondo, e la sua famiglia.
Teatro della clamorosa incursione dei malviventi è stata la bellissima villa dove il "Divin Codino" abita da 15 anni ad Altavilla Vicentina, sui colli della bassa provincia di Vicenza.
L'episodio è avvenuto mentre Baggio, con i suoi, stava guardando la "sua" nazionale, nella sfortunata prova all'Europeo contro la Spagna. La banda dei cinque, probabilmente persone dell'Est Europa, è penetrata nell'abitazione e ha minacciato la famiglia - Roberto, la moglie Andreina e i figli Valentina, Mattia e Leonardo - pare con l'uso delle armi. L'ex campione avrebbe cercato di fermarli e ne sarebbe scaturita una breve colluttazione, al termine della quale uno dei banditi lo ha colpito in fronte con il calcio di una pistola.
Il Pallone d'oro vicentino e i familiari sono stati quindi chiusi in una stanza, mentre i ladri cercavano di arraffare denaro e preziosi. Non è chiaro quanto sia stato il bottino dell'azione. Quando la banda ha abbandonato la casa, Baggio ha sfondato con un calcio la porta della stanzetta e ha chiamato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti i militari del Nucleo investigativo provinciale di Vicenza; il campione è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale della vicina Arzignano, dove gli sono stati applicati dei punti di sutura alla fronte, poi ha reso delle prima informazioni ai militari.
La notizia ha fatto in breve il giro di tutto del mondo che ama e segue Roberto da sempre. Subito sono arrivati i messaggi di solidarietà e vicinanza, da parte di politici e del calcio.
Sono iniziati anche gli andirivieni davanti al cancello della villa, è immersa in un grande spazio verde confinante con un bosco, sui colli di Valmarana.
Poche volte telecamere, fotografi e curiosi hanno varcato il cancello. Qualche rivista ha pubblicato servizi fotografici sul "buen retiro" del Pallone d'oro 1993, nel quale sono esposti quadri e sculture. Il campione di Caldogno ha qualche volta accolto anche semplici tifosi, per un autografo, una battuta o una fotografia. Famosa anche la Panda con cui scorrazza per la sua proprietà fino in centro ad Altavilla.
Stamani Baggio ha fatto un altro giro a piedi sul grande terreno, assieme agli investigatori, per verificare la presenza di tracce e ricostruire l'itinerario compiuto dalla banda per arrivare fino all'abitazione; per un paio d'ore è tornato dai carabinieri a Vicenza, per rilasciare altre dichiarazioni.
A tifosi, amici e appassionati, infine, Roberto Baggio ha voluto inviare un ringraziamento "per il grande affetto ricevuto. In simili circostanze - ha detto, attraverso il suo manager Vittorio Petrone - può accadere di tutto, e per fortuna la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura alla mia persona, lividi e molto spavento. Ora rimane da superare la paura", ha concluso.
"L'aggressione fulminea, in piena luce - ha spiegato Petrone - non ha consentito l'accensione di tutti i sistemi di sicurezza di cui la villa è dotata. Ora, da quanto accaduto, potenzieremo ulteriormente i sistemi di rilevazione diurna in tutto il perimetro. Quanto successo a Roberto e alla sua famiglia è stato già vissuto da molte altre famiglie - ha ricordato -. Solo quando vieni colpito ti rendi conto di quali ferite lascia un episodio di violenza e di sopraffazione subìto nella tua casa, assieme alla tua famiglia". "Roberto - ha concluso Petrone - mi ha ancora una volta stupito per la lucidità e la forza d'animo espresse immediatamente a ridosso dell'aggressione subita. Sono certo che saprà ancora essere il pilastro a cui tutta la sua famiglia potrà appoggiarsi per lasciarsi alle spalle questa brutale aggressione".
Il sopralluogo
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