C'è l'impegno delle ong italiane
nel progetto che ha permesso di riaprire in Afghanistan
l'orfanotrofio pubblico di Kapisa, la più piccola provincia
afghana, ma densamente popolata, a nord est di Kabul. La
struttura è diventata un rifugio sicuro per oltre 50 ragazze, e
per i loro figli. Il progetto è stato portato a termine da Nove
Caring Humans, una delle poche Ong italiane ancora operative nel
paese, e Otb Foundation, l'istituzione che fa riferimento al
gruppo di Renzo Rosso.
In Afghanistan, secondo il rapporto dell'Ipc (sistema di
classificazione per la sicurezza alimentare) 3,2 milioni di
bambini sotto i cinque anni sono gravemente malnutriti. La
necessità di luoghi sicuri come gli orfanotrofi è importante in
un contesto dove prevalgono povertà e insicurezza. Strutture che
diventano anche un'isola di salvezza per non soccombere alla
violenza, ai matrimoni precoci e agli abusi domestici. Dal 2022
Nove Caring Humans e Otb hanno investito risorse e fondi per
riattivare l'orfanotrofio pubblico, riconvertito da maschile a
femminile. "Otb Foundation ha deciso di estendere il supporto a
Nove sostenendo il primo orfanotrofio pubblico femminile di
Kapisa - dichiara Arianna Alessi, vicepresidente di Otb - Viste
le terribili circostanze affrontate dalle bambine in Afghanistan
non potevamo che supportare anche questo progetto. Fame, freddo,
lavoro minorile e varie forme di abuso sono all'ordine del
giorno per bimbi e
giovani".
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