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ANSAcom - In collaborazione con 5G&co
Regole uguali per tutti. Per gli operatori di telecomunicazioni come per le big tech. È questa la principale richiesta che arriva dalla conferenza 5G&Co Everithing is connected organizzata a Roma da Cnit il consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni.
È un appello che è arrivato anche dall'amministratore delegato e direttore generale di Tim, Pietro Labriola, che chiede stesse regole per la connettività satellitari che per la fibra o l'adsl, per le chiamate via whatsapp o messanger che per gli operatori telefonici.
"Non voglio fare battaglia di retroguardia - ha dichiarato Labriola - dicendo regoliamo tutto. Faccio una provocazione: non regoliamo nessuno. Se vogliamo che questo settore abbia futuro, le regole devono essere le stesse per tutti, anche nei settori che stanno convergendo". Lo stesso messaggio è arrivato dal presidente del Cnit - Consorzio nazionale interuniversitario per le telecomunicazioni, Nicola Blefari Melazzi. "Ci sono elementi obiettivi di difficoltà a carico degli operatori di telecomunicazioni", ha spiegato il primo è "una competizione molto forte sui costi dovuta a scelte precise della Commissione europea" che ha chiesto di aumentare il numero di operatori. Se gli operatori in Europa sono 40-50 e negli Stati Uniti o in Cina solo 3 o 4 "capiamo che c'è una distorsione". Non è "facile" ridurli, "per ogni nazione è difficile rinunciare a operatori di riferimento anche per ragioni di sovranità e di sicurezza", ha detto Blefari Melazzi.
"Un secondo punto importante e su cui si può intervenire è invece - ha aggiunto - la legislazione e la regolazione perché è un settore molto regolato e penalizzato rispetto ad altri", infine ci sono "aspetti contingenti come il costo dello spettro e il costo dell'energia".
Un eccesso di concorrenza come origine delle difficoltà del settore è descritta anche dal segretario generale della Uilcom Uil, Salvo Ugliarolo. Per questo il sindacalista ha dato un giudizio "tendenzialmente positivo, anche se prematuro" sulla fusione tra Fastweb e Vodafone Italia che "è in linea con quello che da sempre diciamo: ci sono troppi operatori in un mercato saturo" e "la nascita di un grande operatore risolve un pezzo del problema".
Un altro impulso arriverà, secondo il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, "grazie alla revisione dei limiti di emissione dei campi elettromagnetici, attesa dal comparto degli operatori Tlc da oltre trent'anni".
"Il 5G è una realtà consolidata del panorama delle telecomunicazioni e della transizione digitale", ha dichiarato Urso definendolo "un driver di sviluppo che sta conoscendo un forte livello di implementazione nei processi aziendali ed i cui verticali di utilizzo sono sempre più determinanti per la competitività del sistema produttivo italiano, così come per i servizi erogati ai cittadini ed alle nostre comunità, nell'ottica del conseguimento di una vera gigabit society".
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