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ANSAcom - In collaborazione con Cdc - Cassa dottori commercialisti
“Eravamo partiti con un forte investimento nella formazione dei giovani dottori commercialisti dando un contributo a fondo perduto per i giovani che intraprendono attività di specializzazione di formazione di specializzazione in determinate competenze professionali. Adesso siamo nelle università perché abbiamo capito che dobbiamo partire da lì”. Lo afferma Salvatore Palma, consigliere della Cassa dottori commercialisti al Castello Maniace a Siracusa per il Previdenza in Tour dal titolo “καιρός, 20 anni dalla riforma. Tra passato, presente e futuro”.
“È un percorso che abbiamo iniziato con la Sapienza, inizialmente con un laboratorio quindi una trentina di studenti. Adesso abbiamo cambiato formula e siamo all'interno dei corsi didattici dell'università, quindi abbiamo platee molto più ampie, arriviamo a 300 studenti presenti. E’ un progetto interessante che sta dando un grande risultato che estenderemo ad altre università: siamo alla seconda edizione alla Sapienza e oggi siamo anche all'università Federico II a Napoli che in questo periodo ha celebrato gli 800 anni. In questo modo agli studenti arriva una percezione diversa sia della Cassa di previdenza, sia della professione di dottore commercialista: immaginiamo la cassa come l'istituto che prende i contributi in determinate scadenze e la professione di dottore commercialista come quelli che detengono la contabilità e gli adempimenti fiscali di aziende e privati. Invece non è così.
Ci sono nuovi campi: guardiamo per esempio la tutela ambientale, la digitalizzazione, ci sono tante materie su cui adesso il dottore commercialista si propone come professionista e facilitatore anche dei processi evolutivi delle imprese. E in più la Cassa non è solo previdenza e contributi da versare: sono tutele, agevolazioni e coperture gratuite per esempio per l'assistenza sanitaria, per la responsabilità civile, professionale. Oggi il punto di svolta è l'aggregazione. Abbiamo fatto uno studio secondo il quale chi è associato, a parità di anzianità di iscrizione e di età, fa più fatturato se aggregato che non in maniera individuale”.
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