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ANSAcom - In collaborazione con Challenge Network – Progetto Made in Italy
Storie imprenditoriali di successo, tutte accomunate da un Dna orgogliosamente italiano (e campano, in particolare). Sono quelle raccontate a Salerno durante la seconda tappa del roadshow ‘Tradizione e Innovazione Made in Italy. I protagonisti si raccontano’, l’evento pensato da Roberto Santori, founder di ‘Made in Italy community’, per favorire uno scambio d’idee e aiutare le imprese a creare valore. “Abbiamo scelto storie diverse ma che mettono tutte a fattor comune la creatività, la tradizione e l'innovazione Made in Italy, e che possono essere di ispirazione per aiutare le impese a creare valore e far crescere il proprio business partendo dalla capacità attrattiva del brand italiano”, ha spiegato Santori nell’introdurre i modelli imprenditoriali vincenti che hanno partecipato alla tavola rotonda.
È il caso, ad esempio, dell’Antica Pizzeria da Michele in the World, realtà che ad oggi può contare 45 locali in tutto il mondo. “Michele, senza saperlo, al suo tempo ha fatto due scelte di marketing importanti”, ha raccontato Alessandro Condurro, ceo della storica pizzeria napoletana. “La prima è stata la pizza a ruota di carro, appositamente più grande ma con l’idea di sfamare la popolazione nel periodo ante guerra. E la seconda è stata quella di fare solo due gusti di pizza, la margherita e la marinara.
Anche in questo caso la decisione fu dettata da una necessità: evitare il deperimento di altri prodotti”. Scelte che nel tempo hanno creato un’identità chiara e che oggi rappresentano un marchio distintivo dell’azienda. Un po’ come fatto anche da Original Marines, marchio di abbigliamento che quest’anno festeggia i 40 anni di attività. “Volevamo realizzare una t-shirt ispirata a quelle indossate dai Marines americani”, ha svelato Antonio Di Vincenzo, presidente di Original Marines che, poi, ha anche posto i riflettori sul problema della denatalità che non solo incide sulla sua azienda, leader nell'abbigliamento per bambini e ragazzi, ma “che a lungo andrà ad impattare su tutto”.
È nato da un’idea della ‘tradizione’ il progetto MammaPack, start-up co-fondata da Flavio Nappi che consegna cibo (e non solo) in tutto il mondo. “Grazie al digitale abbiamo offerto prodotti italiani al giusto prezzo a chi vive all’estero”, ha spiegato Nappi, presentando l’azienda che ha raggiunto la soglia dei 60mila ordini inviati e un fatturato di 2 milioni. Ha fornito 70mila carrelli di atterraggio su misura, invece, la MAgroup, azienda campana che offre tecnologia e servizi per il mercato aeronautico. “Siamo dislocati anche in Brasile, Stati Uniti, Inghilterra e Canada”, ha spiegato Pietro Persico, manager di Magnaghi Aeronautica. “Si tratta di una strategia per essere vicini al cliente, che ce lo chiede, e progettare un prodotto di nicchia”.
Vuole essere infine “un ponte tra ricerca e innovazione” la Materias, azienda rappresentata a Salerno dal direttore generale Aniello Cammarata, che ha spiegato come riescono a trasformare le idee di start-up o singoli ricercatori in realtà. Nel corso della serata è stata presentata anche una ricerca, commissionata da Made in Italy ed eseguita da Teleperformances Knowledge Services sulla percezione del Made in Italy per i cittadini campani: dall'analisi dei dati è emerso che i prodotti realizzati in Italia sono considerati dai cittadini campani, più che da quelli delle altre regioni, una sorta di status symbol da mostrare e di cui andare fieri.
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