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ANSAcom - In collaborazione con Intesa Sanpaolo
Le nuove sfide dell’intelligenza artificiale nel rapporto tra clienti e bancassicurazione, con l’elemento umano che resta al centro. Di queste e altre tematiche legate all’evoluzione dei modelli di sviluppo connessi all’intelligenza artificiale si è discusso nella tavola rotonda che si è svolta a Milano nel grattacielo ‘La scheggia’ di Intesa Sanpaolo in via Melchiorre Gioia. Un’occasione per fare il punto sull’impiego dell’intelligenza artificiale nelle banche e nelle assicurazioni, in particolare nel gruppo guidato dal ceo Carlo Messina, che sta fortemente investendo nella digitalizzazione dei processi e dei servizi e nell’impiego delle migliori tecnologie e competenze quali fattori abilitanti del piano d’impresa. Il gruppo Intesa Sanpaolo “investe moltissimo nelle tecnologie, sull'intelligenza artificiale, e anche nelle persone”, ha ricordato Cristina Motta, executive director della Direzione Filiale Digitale di Intesa Sanpaolo, ricordando che “grazie a Ellis, il nostro assistente virtuale via telefono e chat siamo in grado di offrire ai clienti i servizi della Filiale Digitale e un'experience di eccellenza sette giorni su sette e 24 ore su 24”. Per Motta, comunque, “un'intelligenza artificiale sviluppata con sensibilità, affiancata al tocco umano e alla capacità di costruire relazioni durature è l'elemento distintivo di Intesa Sanpaolo”. Del resto l’introduzione di tecniche di intelligenza artificiale “consente un miglioramento dei servizi e un supporto unico”, ha spiegato Marco Ditta, executive director Data & Artificial Intelligence Office di Intesa Sanpaolo. L’AI “consente di elaborare una quantità di informazioni difficilmente gestibile da una persona in poco tempo” e “non può che migliorare qualità dei servizi e controllo dei dati per una struttura che è abituata a elaborare tanti numeri e dati. È ovviamente una grande sfida, che implica una capacità da parte dei dipendenti, clienti e colleghi nell’utilizzare queste tecnologie in modo adeguato”, ha aggiunto Ditta. L’adozione dell’AI “porta con sé potenzialmente alcune criticità collegate alla protezione dei dati e alle questioni etiche in generale”, ha evidenziato Massimiliano Dalla Via, amministratore delegato e direttore generale di Intesa Sanpaolo RBM Salute, aggiungendo che per questo “diventa fondamentale la capacità di auto organizzarsi delle imprese. La governance, i processi aziendali e la cultura aziendale sono tutte leve che dovranno essere attivate per ridurre i rischi collegati all'adozione di queste nuove tecnologie. In ogni caso le persone dovranno rimanere un elemento centrale”. Sul tema è d’accordo anche Natascia Noveri, executive director Innovation and Processes di Intesa Sanpaolo, secondo cui l’AI “è un fattore abilitante importante, insieme ad altre tecnologie come il cloud è la base su cui stiamo ulteriormente migliorando i nostri modelli operativi, per rispondere a richieste di risposte veloci, per fornire servizi personalizzati disponibili 24 ore su 24 sette giorni su sette” e consente “un'interazione sempre più dinamica e personalizzata in tempo reale con i nostri clienti”.
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