(ANSAmed) - MOSCA, 14 DIC - Il futuro politico della Siria,
inclusa la Costituzione, va discusso a guerra finita: lo ha
detto il presidente siriano Bashar al Assad in un'intervista
alla tv di Stato russa Rossia-24, sottolineando che "qualsiasi
proposta di introdurre degli emendamenti alla Costituzione non
può essere messa in atto in tempo di guerra perché per svolgere
un referendum sono richieste altre condizioni".
Nel processo di ricostruzione della Siria dopo la guerra "la
priorità verrà data - ha detto - ai paesi amici come la Russia,
la Cina, l'Iran e altri". "Il popolo siriano - ha aggiunto - non
consentirà l'accesso alle società di quei paesi che hanno avuto
una posizione anti-siriana, si sono schierati contro l'integrità
territoriale e hanno sostenuto il terrorismo".
Assad ha quindi dichiarato che, dopo aver conquistato Aleppo,
le autorità di Damasco, coordinandosi con Mosca e Teheran,
escogiteranno un piano per cacciare i miliziani dagli altri
territori siriani, inclusa Idlib.
Quanto agli Usa dopo l'insediamento del presidente Trump,
questi potrebbe diventare "un alleato naturale" di Damasco nella
"lotta al terrorismo" se supererà le pressioni delle lobby.
"Tutti - ha proseguito - sanno come siano forti le lobby
negli Usa, si sono schierate contro Trump e continueranno a
esercitare pressioni su di lui quando assumerà l'incarico".
(ANSAmed).
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