(ANSA) - POTENZA, 20 MAR - Sono 18.309 i lavoratori lucani
che nel corso del 2022 hanno cessato il proprio rapporto di
lavoro a tempo indeterminato, e di questi oltre il 50 per cento
(9.281) si sono dimessi: è il dato più importante venuto fuori
dalla elaborazione dell'Osservatorio del mercato del lavoro
regionale che sono stati resi noti stamani, a Potenza,
dall'assessore regionale alle attività produttive, Alessandro
Galella, e dal project manager di Ett, società che ha progettato
il sistema informativo dell'Osservatorio, Marco Velludo.
La rilevazione dei dati occupazionali in regione ha
ricompreso un periodo che va dal 2019, precovid, al 2022,
passando attraverso i giorni di pandemia. "Il quadro - ha
spiegato Velludo - rivela comunque una Basilicata dinamica che
ha reagito, specie nell'ultimo anno di riferimento alle varie
situazioni".
Nello specifico, agli oltre 18 mila cessati nel 2022 da
contratti a tempo indeterminato, vanno aggiunti anche i 32.918
fuoriusciti da accordi a tempo determinato, nei quali ha inciso
particolarmente (per il 47 per cento) la modifica del termine
inizialmente fissato.
"La differenza per provincia - ha commentato Galella -
evidenzia nel 2022 il saldo attivo tra avviamenti e cessazioni
nel Materano, con 1.880 unità in più, mentre nel Potentino si
registra un saldo negativo di 542 unità, in pratica con una
velocità tripla".
Il focus sulle trasformazioni dei contratti da tempo
determinato a indeterminato ha evidenziato un trend di crescita:
nel 2022 sono stati 4.745 (1.783 per il Materano, 2.962 per il
Potentino) con la maggiore stabilizzazione nel settore del
commercio.
Per i contratti a tempo indeterminato, dove si passa da
24.030 movimenti del 2019 ai 18.936 del 2022, il settore
maggiormente coinvolto è quello del commercio e dei servizi;
mentre per i contratti a tempo determinato, dove l'oscillazione
è tra i 149.587 e i 146.420, è l'agricoltura a farla da padrone,
con percentuali che in ogni anno di riferimento si avvicinano
molto alla metà dei movimenti. (ANSA).