(ANSA) - ROMA, 17 APR - Le risultanze dell'attività di
indagine e la significatività degli elementi indiziari emersi
sono stati valutati correttamente dall'Amministrazione;
confermato quindi il Dpr con il quale è stato disposto lo
scioglimento del Comune di Castellammare di Stabia (Napoli) per
infiltrazioni della criminalità organizzata. Così il Tar del
Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso
proposto dall'ex amministrazione comunale dell'importante centro
della Città metropolitana di Napoli.
I giudici hanno ritenuto che il quadro emergente
dall'istruttoria svolta dall'autorità "descrive un contesto
generale che depone per una non occasionale 'contiguità' tra gli
organi comunali e la criminalità organizzata", nonché "un quadro
connotato da diffusa illegalità e condizionamento".
Vari gli elementi indicati che secondo il Tar depongono per
la disfunzione dell'amministrazione locale e per la "prossimità"
degli organi amministrativi con le consorterie criminali. Tra
questi: "le varie operazioni di polizia giudiziaria sfociate
anche nella applicazione di misure cautelari; il rilevato
palesato sostegno elettorale, confermato dalle risultanze
giudiziarie, di esponenti della locale criminalità in favore di
taluni candidati che facevano parte della lista che sosteneva
l'organo di vertice dell'ente; la riscontrata rete di rapporti
parentali e di frequentazioni che esisteva da taluni
amministratori e esponenti delle locali consorterie; la
partecipazione del primo cittadino quale testimone di nozze al
matrimonio di un soggetto legato a locale famiglia mafiosa e la
presenza in seno al consiglio comunale di amministratori gravati
da legami con i medesimi esponenti dei clan camorristici". Ed è
da ritenersi "irrilevante" l'eventuale intervenuta assoluzione
di alcuni soggetti coinvolti in una serie di procedimenti
penali. (ANSA).