(ANSA) - CASERTA, 28 APR - "Me ne vado lasciando la Reggia di
Carditello soddisfatto per il rilancio realizzato in sette anni,
ma mi colpisce la mancanza di garbo istituzionale che si evince
dalla nota emessa ieri sera dal ministero, in cui si rendono
noti i componenti del nuovo cda e si ringrazia il consiglio da
me presieduto, giunto alla naturale scadenza, senza però neanche
citare il sottoscritto. Quasi come se avessi approfittato di
qualcosa in questi anni o mancato dei miei doveri". E' un Luigi
Nicolais triste, seppur orgoglioso di aver potuto contribuire a
rilanciare un sito per decenni abbandonato in un'area degradata
dal punto di vista ambientale - piena Terra dei Fuochi - quello
che ha salutato la Reggia di Carditello, ubicata a San Tammaro
(Caserta), amministrata per quasi sette anni come presidente
della Fondazione Real Sito di Carditello (composta da Ministero
e Regione Campania); "tre anni ancora per il rilancio definitivo
del sito", ma oggi c'è tristezza per la mancanza di
riconoscimento istituzionale.
"Questo ministro - aggiunge Nicolais - non ha vissuto tutto
il travaglio che c'è stato per acquisire la Reggia (gennaio
2014, ndr) e iniziare a rilanciarla. Nel settembre 2016, quando
ci siamo insediati come Fondazione - racconta Nicolais - qui
c'erano tanti rifiuti e tanta vegetazione incolta, e la prima
cosa che facemmo fu ripulire l'area di quasi 25mila metri
quadrati e installare una recinzione con pali e corda per poter
aprire il sito al pubblico. Gestire la Reggia in un territorio
del genere - sottolinea Nicolais - è stato complicato, basti
pensare che durante la pandemia trovammo nei pressi dell'entrata
della Reggia 700 tonnellate di amianto, che io mi presi la
responsabilità di far rimuovere e smaltire; per questo ho anche
ricevuto un avviso di garanzia, ma l'indagine è stata poi
archiviata". (ANSA).