"Molti Comuni stanno chiedendo e stanno accettando terreni confiscati alla criminalità per farne un utilizzo sociale come la creazione di orti sociali da consegnare ai giovani.
Questo ha un significato molto profondo perché si fa comprendere non solo il valore simbolico della confisca ma si può creare occupazione".
Lo ha detto Bruno Corda,
direttore dell'Agenzia nazionale beni confiscati, a margine
della conferenza di servizi che si è svolta oggi nella
Prefettura di Napoli nel corso della quale sono state acquisite
le manifestazioni d'interesse da parte delle amministrazioni
locali. Corda ha riferito che accanto alla 'richiesta' di
terreni confiscati "da parte di alcune amministrazioni, a
partire dal Comune di Napoli, c'è l'iniziativa di utilizzare i
beni, che abbiano determinate caratteristiche, per creare corsi
d'istruzione, corsi di formazione per insegnare i mestieri
dell'artigianato".
Nel corso della riunione, sono stati portati all'attenzione
delle amministrazioni presenti 361 beni e circa 300 hanno
trovato una loro destinazione. "Da parte della Regione Campania,
delle amministrazioni locali campane e dell'amministrazione
statale - ha sottolineato Corda - c'è sempre molta sensibilità
nonostante le criticità considerato che in alcuni casi i beni
arrivano distrutti da parte del soggetto criminale a cui sono
stati confiscati come ultimo schiaffo allo Stato, ma lo Stato
reagisce e gli enti locali accettano la sfida sebbene debbano
poi impegnarsi fortemente per darne una destinazione sociale o
istituzionale".
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