Il clan Di Lauro investiva anche in
società di abbigliamento e creava brand, insieme con il cantante
neomelodico palermitano Tony Colombo e la moglie Tina Rispoli,
come quello denominato "Corleone". Anche la bevanda energetica
"9 mm" (il cu nome richiama al calibro delle pistole), come il
marchio d'abbigliamento ammiccante al mondo della criminalità
organizzata, sarebbe riconducibile al clan fondato da Paolo Di
Lauro, detto "ciruzzo o' milionario".
Emerge dalle indagini sull'aspirazione imprenditoriale del clan
Di Lauro di Secondigliano, condotte dal Ros, dai carabinieri del
comando provinciale di Napoli e della Dda (sostituto procuratore
Maurizio De Marco e Lucio Giugliano) che all'alba hanno
arrestato 27 persone.
In sostanza, secondo gli inquirenti, è stata messa in piedi una
sorta di "Di Lauro spa", che si è prodotta in investimenti in
attività ritenute meno rischiose attraverso società intestate a
prestanome, oggi oggetto di sequestro, con le quali il clan
gestiva, per esempio, una nota palestra, una sala scommesse e
alcuni supermercati.
Anche il contrabbando di sigarette dall'est, in particolare
dalla Bulgaria e dall'Ucraina, faceva parte del "core business"
dei Di Lauro, con l'importazione circa una tonnellata e mezza di
"bionde" che hanno rifornito i mercati illegali.
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