(ANSA) - NAPOLI, 27 DIC - Quarantasette anni, 220 chili,
prima di Natale è stato operato di nefrectomia radicale robotica
al Pascale, ed è stato dimesso dopo una degenza post-operatoria
di appena due giorni. Ottime, assicurano i medici, le sue
condizioni generali. Eppure questo paziente era considerato con
un elevatissimo rischio intraoperatorio in quanto fortemente
obeso e con una funzione respiratoria seriamente compromessa
dalle conseguenze post Covid 19 di cui si era ammalato.
"Nonostante ciò - spiega Sisto Perdonà, capo dipartimento
dell'Uro Ginecologia del Pascale - è stato attivato un percorso
clinico assistenziale che ha permesso attraverso l'uso della
chirurgia robotica e della programmazione pre-operatoria con la
tecnologia 3d, la completa rimozione del tumore, permettendo al
paziente di tornare a casa per Natale, dopo due giorni appena di
degenza".
L'intervento è stato eseguito dall'equipe dell'unità operativa
di Urologia diretta da Sisto Perdonà e composta dai dottori
Giovanni Grimaldi, Giuseppe Quarto, Luigi Castaldo, Alessandro
Izzo, Raffaele Muscariello, Dario Franzese e Antonio Tesone,
coadiuvata dagli anestesisti Giorgio Torre e Maria Maciariello,
con la collaborazione del personale di sala operatoria, gestito
da Francesco del Prato del reparto di Urologia gestito della
coordinatrice Claudia Del Monaco.
Il vantaggio della chirurgia robotica è quella di ridurre al
minimo il trauma dell'intervento grazie a piccole incisioni al
posto di estese laparotomie, con ridotte perdite ematiche, minor
dolore post operatorio, una più rapida ripresa
dell'alimentazione e delle funzioni intestinali, riduzione
dell'immunodepressione e delle infezioni della ferita
chirurgica, che ovviamente permettono una degenza ospedaliera
più breve.
Nel caso di questo paziente la sistemazione è stata un ostacolo
aggiuntivo. Data la sua mole è stato necessario richiedere di
applicare un'estensione specifica per il tavolo operatorio, per
il letto di degenza lo si è dovuto, invece, modificare
parzialmente, allargandolo e rafforzandolo, facendolo diventare
quasi un letto a due piazze.
Solo nel 2021, la chirurgia robotica dell'Urologia ha eseguito
203 prostatectomie, 98 cistectomie, 182 nefrectomie, 3
linfoadenectomie retroperitoneali per carcinoma del testicolo.
L'attività di chirurgia mininvasiva del Pascale, dal primo
periodo del Covid non ha avuto eguali in tutta Italia con oltre
600 interventi, numeri che confermano l'urologia dell'INT di
Napoli tra i centri di eccellenza in Italia.
"Siamo innanzitutto contenti - dice il direttore generale del
polo oncologico, Attilio Bianchi - che il paziente abbia potuto
risolvere il suo problema di salute e di aver potuto contribuire
a questo, come Istituto e come equipe. Il Pascale non si è mai
fermato e continua a non fermarsi anche di fronte a obiettive
difficoltà. Grazie a questa squadra di professionisti, chirurghi
anestesisti infermieri di sala e di reparto e tutto il personale
di supporto, nelle competenze specialistiche e nelle sensibilità
umane". (ANSA).