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Dalle multe stradali 585milioni l'incasso di 20 città

Dalle multe stradali 585milioni l'incasso di 20 città

Codacons, proventi a 585 milioni nelle 20 principali città

ROMA, 01 giugno 2024, 15:00

Francesco Carbone

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

 Una cifra monstre quella pagata dai guidatori italiani (e non) ai comuni per le multe stradali. I romani sono i più tartassati e le multe sono però in calo per i milanesi.
Nel 2023 i proventi incassati dai principali Comuni grazie alle multe stradali sono aumentati del +6,9% rispetto all'anno precedente, raggiungendo nelle 20 città più grandi d'Italia 584,7 milioni.
Lo afferma il Codacons, che diffonde uno studio realizzato sulla rendicontazione del ministero dell'Interno e basata sui dati che gli enti locali devono fornire entro il 31 maggio di ogni anno, riferiti alle somme effettivamente incassate dalle amministrazioni locali.
Ancora una volta la città italiana che detiene il primato sul fronte dei proventi delle sanzioni stradali è Roma, con oltre 172 milioni di euro nel 2023, in crescita del +29,7% sul 2022, seguita da Milano con 147 milioni di euro (-3% sul 2022). Più distanziate Firenze con 45 milioni e Bologna con 43 milioni - spiega il Codacons - La situazione cambia se si analizza l'andamento delle multe elevate tramite autovelox, apparecchi che hanno garantito lo scorso anno alle principali città entrate per complessivi 65 milioni di euro: in questo caso è Firenze la città con i maggiori incassi, (18,7 milioni), seguita da Milano (8,5 milioni), Roma (7,5 milioni) e Genova (5 milioni).
Considerato il numero di abitanti in ciascun comune, Potenza e Firenze vantano il più alto valore procapite delle multe, con un importo pari a oltre 123 euro a residente, 111 euro Bologna, 107 euro Milano.
Fanalino di coda Napoli, con appena 8,2 euro procapite, contro i 55 euro della media nazionale.
Non mancano le sorprese. Lo studio dell'associazione evidenzia ad esempio come sia Potenza la città dove si registra la più forte crescita dei proventi: gli incassi raddoppiano e passano dai 3,7 milioni di euro del 2022 ai 7,9 milioni di euro del 2023, con un aumento del +110% in un solo anno alimentato dai 4,8 milioni di euro di multe garantite dagli autovelox installati lungo le strade del comune. In forte crescita su base annua anche gli incassi di Catanzaro (+41,8%), Venezia (+39,5%), Pescara (+32,8%). 9 città su 20 registrano, invece, un decremento dei proventi, col picco di Trieste che nel 2023 segna incassi inferiori del 33% rispetto all'anno precedente, seguita da Napoli (-15,5%) e Palermo (-10%).
"A fronte di tali numeri imponenti non possiamo non chiederci che fine abbia fatto l'Osservatorio sulle multe stradali introdotto dal decreto legge P.a. bis del 2023 e che sarebbe dovuto entrare in funzione entro 90 giorni dalla conversione in legge del decreto (pubblicata in GU il 16 agosto 2023) con il compito di realizzare una relazione annuale "contenente in particolare i dati relativi agli incidenti stradali e alla regolarità e trasparenza nell'utilizzo dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie e nell'uso dei dispositivi elettronici di controllo della velocità", nonché di verificare "le segnalazioni delle associazioni dei consumatori operanti nel settore e richiedere dati e informazioni alle competenti amministrazioni". Nonostante la crociata avviata dal ministro Matteo Salvini contro autovelox e limiti di velocità, di tale Osservatorio, che fa capo proprio al Mit, non si è saputo più nulla", conclude il presidente Codacons, Carlo Rienzi.
"Dal 2022 al 2023, almeno nelle principali città italiane, - afferma Simone Baldelli, responsabile nazionale del dipartimento tutela dei consumatori di Forza Italia e autore del libro 'Piovono multe' - si registra una tendenza all'aumento di questi introiti. Sarebbe interessante capire quante amministrazioni locali non abbiano adempiuto all'obbligo previsto dal Codice della strada di consegnare la relazione telematica entro il termine del 31 maggio e se, per questa loro violazione, saranno multate come prevede la legge. Resta inoltre da chiedersi se a fronte di questo aumento di entrate si possa registrare un corrispondente aumento della sicurezza e della manutenzione stradale". 

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