La prima visita a casa dopo 17 lunghi anni trascorsi esplorando il Sistema Solare: il 12 agosto la sonda Stereo-A della Nasa compie il primo passaggio ravvicinato con la Terra e questa è anche un’opportunità speciale per collaborare con altre missioni della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea che si trovano nei pressi del nostro pianeta. Insieme potranno scoprire nuovi dettagli sul Sole.
Lanciata nel 2006, la missione Stereo-A è stata progettata per studiare la nostra stella. Le sue due sonde gemelle che hanno permesso di ottenere la prima immagine stereoscopica del Sole, cioè un’immagine 3D ottenuta da prospettive diverse. Adesso però, Stereo-A è rimasta sola: nel 2014 sono stati persi i contatti con la sua compagna Stereo-B.
Il passaggio ravvicinato alla Terra è, Stereo-A l'occasione per cimentarsi nuovamente in ciò che faceva con la sua gemella, ossia combinare punti di vista differenti. Stavolta, però, lo farà con altri due telescopi spaziali che osservano il Sole: Soho, lanciato nel 1995 da Nasa ed Esa e ancora operativo, e Sdo (Solar Dynamics Observatory) della Nasa, in funzione dal 2010. L’attenzione sarà puntata sulle regioni più attive della nostra stella che si trovano in corrispondenza delle macchie solari, con la speranza di cogliere informazioni sulla complessa struttura di queste aree.
A essere fondamentale non sarà solo ciò che vedrà Stereo-A mentre sorvola la Terra, ma ciò che ‘sentirà’: in questi mesi, qualsiasi eruzione solare diretta verso il nostro pianeta investirà infatti anche la sonda, che potrà così combinare i suoi dati con quelli degli altri due osservatori solari. Infatti, per capire davvero come evolve nel tempo il campo magnetico di un brillamento solare durante il suo viaggio verso il nostro pianeta, i ricercatori hanno bisogno di misurazioni multiple, che normalmente sono impossibili.
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