"Il cambio nella dieta degli inglesi a seguito dell'uscita dall'Unione Europea riguarda anche - sottolinea la Coldiretti - il calo delle importazioni dall'Italia di vini e spumanti (-7%) e di formaggi (-9%) con il risultato che complessivamente Oltremanica si registra un crollo del 5% degli arrivi di cibo e bevande italiane" "A pesare sull'export alimentare nazionale in Uk - continua - sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all'uscita degli inglesi dall'Unione Europea. Le criticità maggiori, per chi esporta verso il Regno Unito - precisa Coldiretti - interessano le procedure doganali e riguardano anche l'aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli. Difficoltà che mettono a rischio i 3,4 miliardi di euro di esportazioni agroalimentari annue Made in Italy con il Paese Oltremanica che si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti.
Le difficoltà nei rapporti tra Gran Bretagna ed Unione Europea, rileva Coldiretti, rischiano peraltro di favorire l'arrivo di cibi e bevande extracomunitarie non conformi agli standard sicurezza Ue ma anche contraffazioni ed imitazioni dei prodotti alimentari Made in Italy, dal Parmigiano al Chianti. Si tratta purtroppo di un rischio reale come dimostrano - sottolinea la Coldiretti - le vertenze Ue del passato nei confronti di Londra con i casi della vendita di falso Prosecco alla spina o in lattina fino ai kit per produrre in casa finti Barolo e Valpolicella o addirittura Parmigiano Reggiano.
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