L'indice ed il pollice uniti per formare gli occhi; le altre dita alzate per rappresentare le orecchie di un lupo.
Così Merih Demiral, difensore della Turchia ed ex di Atalanta e Juventus, ha festeggiato il suo secondo gol all'Austria, quello che ha permesso alla squadra di Vincenzo Montella di volare ai quarti di finale degli Europei.
Ma quel gesto, rivolto ai tifosi turchi assiepati nello stadio di Lipsia, gli può costare una squalifica. Il "saluto del lupo" ha infatti un significato politico, e la Uefa, che vieta esternazioni politiche durante le proprie manifestazioni, ha aperto un'inchiesta. Demiral ha fatto il tradizionale saluto dei "Lupi Grigi", un movimento estremista e nazionalista di destra turco divenuto noto, tra l'altro, per il coinvolgimento nell'attentato a papa Giovanni Paolo II.
Il saluto "politico", oltre ad essere vietato dal regolamento della Uefa, è fuori legge in Austria dove sul caso sono intervenuti anche membri del governo chiedendo pene esemplari per il calciatore. Il ministro dell'Interno tedesco Nancy Faeser ha affermato che "i simboli degli estremisti di destra turchi non hanno posto nei nostri stadi. Usare il campionato europeo di calcio come piattaforma per il razzismo è del tutto inaccettabile", invitando così chi di dovere ad intervenire. Parole che rischiano di innescare una crisi diplomatica: Ankara ha convocato l'ambasciatore tedesco in Turchia. "Quel gesto non e' vietato in Germania", ha ricordato il ministero degli esteri turco, stigmatizzando le prese di posizione politiche tedesche e definendole "xenofobe".
Ma nel frattempo la Uefa si era gia' mossa. "E' stata avviata un'indagine in relazione al presunto comportamento inappropriato del giocatore", ha annunciato la federazione calcistica continentale aggiungendo che "ulteriori informazioni in merito saranno rese disponibili a tempo debito". Non è esclusa una squalifica ma è più probabile che l'ammenda sia una multa a carica del calciatore. Demiral, dal suo canto, si era espresso dopo la partita rivendicando la natura esclusivamente "patriottica" dell'esultanza: "Sono contento di averlo fatto per indicare l'identità turca - ha spiegato - L'ho fatto perché sono fiero di essere turco. Ho visto che i tifosi lo facevano e ho voluto rispondere loro". In realtà, non è la prima volta che il difensore, passato lo scorso anno all'Al Ahli, viene ripreso per gesti di natura politica: nel 2019 fece discutere un suo tweet a sostegno dell'invasione militare turca in Siria per reprimere i ribelli curdi. In Austria si è aperto un dibattito sul caso e sulla politica nel calcio. L'attaccante della nazionale Michael Gregoritsch ha detto "che dovremmo allontanarci molto dalle idee di destra".
E in precedenza il ct Ralf Rangnick aveva messo in guardia dal rafforzamento dell'estremismo di destra in Europa. Agli Europei ci sono stati diversi incidenti politici causati dai tifosi di varie squadre. Ad esempio, nella partita con la Polonia i supporter austriaci hanno esposto uno striscione con lo slogan "Difendi l'Europa" del Movimento Identitario di estrema destra. In Germania, invece, è stata vietata la canzone "L'Amour toujours" del dj italiano Gigi D'Agostino perché i neonazisti tedeschi hanno cambiato il testo trasformandolo in "La Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri". La polizia di Lipsia, intanto, sta indagando sul fatto che la stessa canzone è stata cantata dai tifosi austriaci proprio nel corso della partita con la Turchia.
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