"Finora ho visto poca intensità. Non è facile entrare in partita anche se, ad esempio, Kolo Muani lo ha fatto molto bene quando è stato inserito a partita in corso.
I giudizi su Thuram e Griezmann? Non sono qui per giudicare quello che dite o scrivete. L'importante è quello che dico io, e a proposito di Marcus e Antoine credo ci siano cose positive e cose su cui devono crescere". Così, alla vigilia della sfida dei quarti con il Portogallo., il ct della Francia Didier Deschamps, che sulle condizioni dell' 'uomo mascherato' Kylian Mbappé dice che "ha avuto un problema, ma ora si sente bene", senza fornire ulteriori precisazioni.
Inevitabilmente, essendoci di mezzo il Portogallo, il discorso va su Cristiano Ronaldo. "È sempre stato una minaccia - dice Deschamps -. Ha sempre la capacità di segnare, di essere decisivo. Resta un grandissimo avversario, era forte e lo è ancora. La finale dell'Europeo del 2016? È stata dolorosa. In ogni caso, adesso siamo ai quarti di finale e i migliori sono qui. Il Portogallo di oggi è una squadra forte ed equilibrata, che preferisce attaccare rispetto a difendere, ma cercheremo di avere il massimo controllo possibile del match. I critici? sono lì per fare il loro lavoro, hanno sempre fatto parte della mia vita quotidiana, questo non mi impedisce di vivere serenamente".
Parla anche Mbappé, che oltre al nuovo appello per andare al voto domenica "per non lasciare il paese in mano a certa gente", parla di CR7 che era il suo idolo da bambino e del quale aveva i poster in camera. "Lui è unico, ce n'è uno solo. Quanto a me, voglio solo seguire la mia strada, e spero di scrivere una grande pagina della storia del Real Madrid". "Per me - dice ancora il capitano della Francia - sarà un onore confrontarmi ancora con lui, tutti conoscono l'ammirazione che i provo per Ronaldo. Siamo in contatto, lui resterà una leggenda del calcio, ma spero di vincere. Cosa gli invidio? Bisogna apprezzare quello che è e quello che è stato, è un giocatore unico. Il suo curriculum parla da solo".
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