La Nazionale romena si presenta per la sesta volta alla fase finale del torneo continentale, dopo le partecipazioni nel 1984 in Francia, 1996 in Inghilterra, 2000 in Belgio-Olanda, 2008 in Austria-Svizzera e 2016 in Francia, quando uscì però al primo turno. Nel 2000 ottenne il miglior risultato della propria storia, arrivando fino ai quarti di finale della competizione, dove trovò l'Italia di Zoff che la eliminò con le reti di Totti e Filippo Inzaghi. La Romania è invece da tempo fuori dai radar nei Mondiali, avendovi partecipato l'ultima volta nel 1998. A dispetto dei precedenti, sotto la guida del ct Edward Iordanescu - in carica dal 2022 dopo varie esperienze in squadre di club come il Cluj e la Steaua Bucarest -, la Romania ha chiuso al primo posto il proprio girone di qualificazione, precedendo anche la Svizzera, rimanendo imbattuta con uno score di sei vittorie e quattro pareggi e solo cinque gol incassati, uno ogni due partite. Ma in realtà durante il suo cammino nelle qualificazioni ha fatto notizia più per quanto è successo a Bucarest durante la sua partita contro il Kosovo che per i risultati sul campo. Infatti, quella sfida dello scorso settembre era stata sospesa intorno al quarto d'ora di gioco a causa degli striscioni esposti dalla curva di casa con su scritto: "Kosovo è Serbia". I calciatori ospiti si erano immediatamente fermati rifiutandosi di continuare la partita. Dopo l'inutile tentativo dell'arbitro e dello speaker dello stadio di far togliere gli striscioni, le squadre erano rientrate negli spogliatoi mentre le forze di polizia avevano cercato di placare le intemperanze dei tifosi. Trascorsi circa 45' di sospensione, e tolti gli striscioni, le due nazionali erano tornate in campo per riprendere il match, poi finito 2-0 per la squdra di casa a segno con Stanciu e Mihaila. In base al regolamento Uefa, sulla vicenda er stata aperta una indagine per "dichiarazioni politiche vietate durante una partita". In Germania trova il Belgio, la Slovacchia e Ucraina, e non sono così del tutto campate in aria le speranze di accedere agli ottavi di finale. La rosa della Romania, che ha un'età media di 26,6 anni, non comprende stelle di prima grandezza a livello dei mitici Hagi (il cui figlio Ianis, 25enne che gioca in Spagna nell'Alaves, fa parte della rosa di Iordanescu), Petrescu, Mutu e Chivu. Uno dei giocatori chiave è l'esperto capitano Nicolae Stanciu, centrocampista offensivo, che gioca attualmente in Saudi Pro League. Tra i calciatori più utilizzati e più importanti sono da citare il difensore Radu Dragusin, passato lo scorso gennaio dal Genoa al Tottenham, e il centrocampista Razvan Marin, che gioca nell'Empoli in prestito dal Cagliari. In serie B, si sono fatti notare anche l'attaccante del Bari George Puscas, una cui rete contro Israele ha pesato sulla matematica qualificazione della sua squadra, e la 23enne ala sinistra Valentin Mihaila, del Parma. Nella formazione crociata gioca anche l'altro attaccante Dennis Man, autore finora di 7 reti con la maglia della nazionale. Per l'attacco c'è anche Denis Alibec, ex Primavera dell'Inter che dopo un lungo girovagare per l'Europa ora gioca in Qatar, nel Muaither.
La Rosa:
Portieri: Horațiu Moldovan (Atlético de Madrid), Florin Niță (Gaziantep), Ștefan Târnovanu (FCSB).
Difensori: Nicușor Bancu (Universitatea Craiova), Andrei Burcă (Al-Okhdood), Radu Drăguşin (Tottenham), Vasile Mogoş (CFR Cluj), Ionuț Nedelcearu (Palermo), Bogdan Racovițan (Rakow), Andrei Rațiu (Rayo Vallecano), Adrian Rus (Pafos) .
Centrocampisti: Alexandru Cicâldău (Konyaspor), Ianis Hagi (Alavés), Marius Marin (Pisa), Răzvan Marin (Empoli), Darius Olaru (FCSB), Deian Sorescu (Gaziantep), Nicolae Stanciu (Damac), Adrian Şut (FCSB).
Attaccanti: Denis Alibec (Muaither), Daniel Bîrligea (CFR Cluj), Florinel Coman (FCSB), Denis Drăguş (Gaziantep), Dennis Man (Parma), Valentin Mihăilă (Parma), George Puşcaş (Bari).
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